martedì 24 aprile 2012

Ortocircuito BARI




“Io credo che in compito dell’uomo non 
sia quello di dominare la natura, ma
 precisamente quello di coltivare: coltivare se stesso così come coltivare la
 natura, proprio perché non sono separabili. Direi di più: una
 coltivazione di me stesso che non sia 
anche cultura della natura non è
 cultura dell’uomo, e io non faccio separazione fra coltivazione del corpo,
 coltivazione dell’anima e coltivazione
 della natura.” Raimon Panikkar

Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose e importantissime realtà: gli orti urbani. Queste esperienze sono in grado di porre rimedio, seppur a livello microscopico, alle storture del sistema consumistico e capitalistico: costituiscono dei polmoni verdi per le metropoli industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili, rispondono all'esigenza di "fare comunità" e offrono un'alternativa alle categorie sociali emarginate dalla società moderna. L'orto può costituire un’alternativa su piccola scala alla grande agricoltura intensiva, basata su ritmi di coltivazione innaturali, sull’ampio utilizzo di pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti, strumenti atti a conseguire il massimo rendimento per ettaro in termini di produzione. Ma i risvolti positivi in termini ambientali non si fermano al rifiuto della pratica intensiva e alla coltivazione di prodotti sani; gli orti urbani costituiscono un fondamentale polmone verde per le città e contribuiscono spesso al recupero di aree degradate, sporche e abbandonate della metropoli.
L’Orto Sociale urbano di BARI “Ortocircuito” nasce nell' Aprile 2010. È un gruppo di amici, non è un’associazione, non è un’istituzione, non è un gruppo organizzato. Nasce attorno ad un sogno, un desiderio, quello di riappropriarsi di alcuni spazi verdi degradati, abbandonati, per poterli restituire a noi cittadini. Il sogno inizia nel 2009 attorno a poche persone che pian piano sono aumentate fino a diventare oggi 30 e più. Hanno individuato un terreno abbandonato, quello accanto alla Parrocchia S.Marco, nel quartiere Japigia di Bari. Un'area strategica innestata tra una Chiesa, un Centro Commerciale (Ipercoop) e di fronte al Polivalente, il polo studentesco più importante della città. E' il posto giusto per lasciare un segnale della volontà di restituire la bellezza che la terra può dare al nostro futuro. Hanno pertanto recuperato quest'area, curata e cominciato a piantare. Non usufruiscono di alcun contributo, si autofinanziano. Quest’iniziativa fa parte di un network internazionale. È  un orto sociale, dove ci si incontra per abbracciarsi, sorridere, scambiarsi energia. Nella percezione comune coltivare è frutto del lavoro del singolo contadino, coltivare è fatica e sudore. Questo resta fondamentalmente vero, ma Ortocircuito crede che il recupero di un rapporto perduto con la terra possa essere momento di aggregazione e di incontro multi-generazionale, dagli anziani, che portano la loro esperienza, ai bambini che scoprono la meraviglia di veder crescere una pianta di pomodori che poi finiscono sul loro pane, olio e sale...
Insomma, Ortocircuito nasce con l`intento di recuperare importanti valori quali l’attenzione verso l’ambiente, l’agricoltura sostenibile, il rispetto delle biodiversità, il recupero di prodotti tipici del territorio e quelli dimenticati o a rischio di estinzione, il consumo di frutta e ortaggi di stagione. Si tratta di un’azione collettiva nella condivisione di stili di vita sobri e responsabili, propri della millenaria cultura contadina di questi territori. L’orto come spazio sociale aperto, solidale e sostenibile.
Degna di merito è l’iniziativa di inclusione sociale nata in collaborazione con il Centro Diurno “Massimo”. Un orto diverso? No. Un orto per tutti! Questa è l'idea che caparbiamente ha unito due gruppi nello sforzo comune di rendere agibile uno spazio, un tempo abbandonato, alla portata di tutti. Riuscire ad "innalzare la terra" per avvicinarla anche a chi altrimenti non avrebbe potuto neanche toccarla. Si coltiva insieme un orto speciale. Tutti noi sappiamo quanto faccia bene una passeggiata nel bosco o in un parco cittadino, la semplice visione degli alberi e dei colori dei fiori, quando si è molto stressati e stanchi: se tutto questo è vero, si può comprendere come un rapporto attivo con la natura possa ulteriormente favorire le proprietà terapeutiche naturali dei luoghi verdi con le persone in difficoltà, malati, disabili etc... L' ortoterapia lavora con un materiale ‘vivente’: nei ‘giardini terapeutici’ si trova o si ritrova la fiducia nelle proprie capacità di far vivere, crescere e curare un essere vivente, si sviluppa un metodo di lavoro, che consente di raggiungere un obiettivo, rappresentato dalla crescita della pianta, si lavora tutti insieme favorendo la socializzazione. Fornisce dunque nuove motivazioni e nuovi stimoli ed in questo senso, è in grado di dare un sostegno molto importante alle persone con difficoltà.
Ortocircuito lavora anche con le scuole della città per realizzare laboratori di educazione ambientale.
L’orto costituisce punto di incontro in cui creare dei legami spontanei e sinceri, luoghi in cui ci si riappropria del proprio tempo, perché coltivare significa saper attendere, sganciandosi dai ritmi frenetici della società moderna. Nell’orto si organizzano scampagnate, pic-nic, tavolate. Non dimentichiamo i momenti conviviali già organizzati: “La rape vòle l’alisce”, “A ma scì a fa le pèmudure” “Party con l’insalata” “Iagghie e cepodde volene la zappodde” per piantare tutti insieme e poi consumare i prodotti raccolti in allegria attorno ad una tavola imbandita. E ancora quelli un po’ più “acculturati” come “Quattro libri all’orto” per scambiare poesie, letture e pensieri in una cornice bucolica..E ancora "Orto in cattedra” che si è tenuto negli scorsi giorni con una lezione tenuta dai nostri amici appassionati presso l’Università degli studi di Bari. Nell’orto si producono e raccolgono sorrisi! È un centro propulsore di benessere, un benessere che viene fuori dal contatto vero con la terra!
Ma i nostri “poeti contadini” sono anche dei veri guerriglieri! Non nascondono le loro incursioni di guerriglia gardening, fanno tutto alla luce del sole! Ciclicamente svolgono azioni volte a restituire il verde a quelle zone della città che lo hanno perso. Individuano zone dimesse, fanno un sopralluogo e si mettono all’opera lanciando le loro flower bomb (fatte di letame e semi vari) che ricadendo sulla terra faranno nascere meravigliose piante!
Perciò.. Domenica prossima passate con i vostri bimbi da via Caldarola e date un`occhiata dalle parti di San Marco: se vedete una tavolata, sono gli amici `ortolani` che consumano e offrono volentieri i prodotti del loro orto. Magari viene voglia anche a voi di rimboccarvi le maniche!
Per essere sempre aggiornati sulle iniziative dei nostri volenterosi amici, visitate il blog:
Un’occasione per capire di cosa stiamo parlando può essere proprio domani, 25 Aprile. L’orto festeggia il suo secondo compleanno! Affacciatevi armati di zappe, semi e forchette, e festeggiamo insieme a loro con le nostre famiglie!!


NICOLETTA

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