sabato 22 settembre 2012

San Michele





Percorrendo la fascia zodiacale, il sole attraversa ogni anno i quattro punti cardinali chiamati equinozi e solstizi. 
Questi quattro punti, solstizi ed equinozi, coincidono con le quattro feste dette cardinali: Natale, Pasqua, S. Giovanni e San Michele, feste istituite per ricordare agli uomini che in quelle date il sole immette nell'universo delle forze particolarmente potenti, forze che gli uomini, se coscienti, hanno la possibilità di utilizzare per la loro evoluzione. 
L'invio di tali forze è organizzato e regolato da grandi spiriti incaricati di distribuire le energie sulla superficie del pianeta. Celebrare le feste dei santi significa ricordarci che esiste un mondo soprasensibile, oltre quello materiale, quotidiano, che ci tiene sempre più legati alla terra e alle cose in modo individuale.
Nella pedagogia steineriana i ritmi dell'anno vengono vissuti con attenzione ed è necessario creare atmosfere adatte a far vivere ai nostri bambini lo spirito di quel particolare periodo dell'anno. L' avvicendarsi delle stagioni, solstizi ed equinozi, vengono così vissuti come momenti ritmici di intenso significato.
 Anche se viviamo una quotidianità fondamentalmente laica e stiamo alla larga da dogmi e dottrine, il rituale delle celebrazioni dei santi può essere un bellissimo modo per ricordarci che non c'è solo la materia ma anche qualcosa di più: c'è la magia, c'è un mondo soprasensibile da scoprire, ci sono la fantasia e la meraviglia che si possono, si devono coltivare.
La festa di Michele, il 29 settembre, avviene nel momento in cui declina l’estate e sopravviene l’autunno. In questo periodo dell'anno, la stagione ha un'atmosfera diversa: l'aria è più fresca, le giornate si accorciano e le chiare notti d'autunno sfoggiano un meraviglioso cielo stellato. Questo silenzio e pace esteriore sono la condizione migliore per destare la coscienza personale e fare un lavoro di ricerca interiore. “Cosa c’è in me che voglio cambiare?”. E’ il momento migliore per farlo, per trovare la forza, il coraggio, la volontà. E’ la prima delle tre feste tradizionali che preparano i bambini al Natale attraverso le immagini. Verranno poi la festa di san Martino e la festa di san Nicola. 
Molte vecchie leggende raccontano della battaglia di san Michele contro il drago, di come egli riuscì a sconfiggerlo e scacciarlo dai cieli. Dal Medioevo si tramanda anche la leggenda di san Giorgio, il cavaliere che libera la principessa dal drago uccidendo il mostro con la sua lancia. Le battaglie del cavaliere sulla Terra e di san Michele in cielo sono metafore delle qualità umane di maggior pregio. Entrambe esprimono il coraggio e la chiarezza di pensiero, qualità necessarie per superare l'egoismo, la codardia e la falsità.
In un momento in cui l’estate ha esaurito la sua forza di propulsione verso l’esterno e piano piano ci si ritira verso l’interno occorre trovare all’interno di ognuno di noi la luce da cui prima si attingeva fuori, la forza, la motivazione, la voglia di intraprendere un lungo e freddo inverno. E questa forza la troviamo accendendo come un lumino interiore, una piccola consapevolezza che potrà ardere al calore della nostra volontà fino a diventare verso Natale un vero e proprio braciere.
Come la vita prosegue la sua crescita nel buio della terra, anche il bambino coltiva se stesso nel tepore della casa, nella quiete della sua interiorità, nell’osservazione della natura che perde le foglie e che si ritira in sé stessa. Questo è il senso della sfida proposta da san Michele!
La bellezza luminosa di questo periodo autunnale è quella della veste di Michele, "che a volte riluce di oro solare e a volte risplende interiormente come un'irradiazione argentea". L'immagine di Michele che tiene la sua spada di ferro puntata sul drago è per l'Uomo, secondo Steiner, un grande "appello rivoltogli per l'azione interiore". Perché egli impari a festeggiare la festa di S. Michele "facendone - appunto - una festa di liberazione da ogni timore o paura, una festa dell'iniziativa e della forza interiori, una festa che sia un appello all'autocoscienza scevra da egoismo."

San Michele è un angelo molto forte. Un angelo coraggioso che ha l’ardire di cacciare Lucifero dal Paradiso.
Simbolo di un coraggio che dovremmo avere anche noi nella nostra vita, nello scegliere la nostra felicità, la vita che si vuole vivere.

Ecco cosa possiamo leggere ai nostri bimbi.

La leggenda di S. Giorgio e il drago.
“C'era una volta una città in cui tutta la gente era triste, perchè fuori dalle mura c'era un drago che ogni giorno pretendeva una fanciulla pura, senza macchia, altrimenti avrebbe distrutto l'intera città. Ma ora non c'era, da sacrificare a lui, più nessuna fanciulla pura e senza macchia.
Rimaneva solo la figlia del re, e il re si rifiutava di dare al drago la sua unica figlia. La principessa però disse: "Devo andare dal drago, come hanno fatto tutte le fanciulle che sono dovute ma morire per la loro città. Io voglio che sia così anche per me". Su nel Cielo, il Signore era rimasto a osservare, ma ora che il drago chiedeva proprio la principessa, chiamò il suo fedele angelo San Michele e gli disse: "Devi trovare un cavaliere sulle Terra che combatta il drago, prima che sia troppo tardi". San Michele volò sulla Terra e iniziò la ricerca. Lontano, molto lontano, in un bianco castello in mezzo alla foresta, viveva un cavaliere chiamato Messer Giorgio.
Stava giusto sellando il suo cavallo, quando udì una voce dall'alto che gli diceva: "Devi cavalcare fino a una città in cui c'è un drago, e dovrai combattere contro questo drago prima che catturi la figlia del re". Messer Giorgio spronò il suo cavallo e raggiunse la città proprio quando la principessa stava per essere condotta dal drago. "Aspettate!" gridò Messer Giorgio. "Lasciate che la principessa rimanga al castello. Io ucciderò il drago!" "Tu sei pazzo"; gridò la folla, "ti sputerà addosso fiamme e veleno!" Ma Messer Giorgio non aveva paura. Rabbonì il suo cavallo che si era innervosito e segretamente chiamo Michele, il fedele angelo del Signore. "Che devo fare quando il drago mi sputerà addosso fiamme e veleno?" gli chiese. "Indossa questo mantello della verità e guarda che cosa succede," fu la risposta. Subito, sulle sue spalle comparve un mantello azzurro. Messer Giorgio cavalcò incontro al drago, che era furioso perchè la principessa non gli era stata portata. Si lanciò sul cavaliere e sputò fiamme e veleno, ma Giorgio tenne il mantello della verità alto di fronte a sé. Quando le fiamme e il veleno colpirono il mantello, vennero respinte indietro proprio negli occhi del drago, che rimase per un momento accecato. Allora diventò completamente pazzo di collera, e si lanciò ancora una volta sul cavaliere. Questa volta, però, riuscì a strappargli il mantello. Messer Giorgio allora sguainò la spada e colpì il drago. Ma quando la spada toccò il drago, essa si sbriciolò in mille pezzi. Intanto gli abitanti della città, saliti sulle mura, osservavano trepidanti la lotta di Messer Giorgio contro il drago; quando videro la sua spada distrutta, il più coraggioso di loro disse: "Venite, dobbiamo andare ad aiutare Messer Giorgio". Così gli cavalcarono incontro, con la spada in pugno. Ma ogni volta che una spada colpiva il drago, si sbriciolava in mille pezzi. "Che cosa dobbiamo fare?" chiesero. "Dobbiamo chiedere l'aiuto di San Michele," disse Messer Giorgio. Si rivolsero allora tutti a San Michele, che sentì la richiesta di aiuto e volò fino al Signore. Egli staccò un pezzo di sole e lo diede all'angelo. San Michele toccò con il pezzo di sole la spada di Messer Giorgio, e la spada tornò immediatamente intera. Ora risplendeva così luminosa che brillò su tutte le spade degli altri uomini coraggiosi, ed esse tornarono integre come prima. Allora gli uomini, guidati da Messer Giorgio, si lanciarono contro il drago, che venne accecato dalla luce della spada. Quando Messer Giorgio infilò la spada nel drago, questi si spaccò in mille pezzi, ucciso sul colpo. Allora il re uscì dalla città con sua figlia e disse a Giorgio: "Tu ci hai salvati, Messer Giorgio, e come ricompensa avrai mia figlia e metà del mio regno". Tornarono alla città guidati da Messer Giorgio, con il re e la principessa, seguiti da tutti gli uomini coraggiosi che lo avevano aiutato.”

Cosa fare con i bambini in questa festa? Noi ci siamo ispirati a quel che si fa nelle scuole steineriane. Vi racconto quel che abbiamo fatto l’anno scorso. Per prima cosa abbiamo rinnovato il nostro “cesto delle stagioni” raccogliendo pigne, foglie ingiallite, bacche..Poi abbiamo fatto la marmellata di uva (si può fare di fichi o di prugne) che abbiamo regalato in piccoli vasetti decorati ai nonni e agli zii! Che pazienza togliere tutti quei semini e poi schiacciare gli acini e passarli con la rotella, fantastiche quelle manine laboriose e lo sguardo concentrato in quell' opera grandiosa! Nella lunga attesa della marmellata sul fuoco siamo andati sul terrazzo a fare giardinaggio: abbiamo messo i bulbi di narciso e tulipano a "riposare nei lettini di terra" e li abbiamo salutati promettendo di rivederci in primavera (infatti sono fioriti con grande gioia a Pasqua!). Se avete una macina a mano potete divertirvi a macinare il grano in casa! E infine abbiamo fatto il pane di san Michele, a forma di spiga. Una parte essenziale della celebrazione della festa di San Michele è il racconto della storia di san Giorgio, al quale San Michele offre il suo aiuto in cielo. Non tutti i preparativi dovrebbero essere fatti sotto gli occhi dei bambini. Ci devono essere delle sorprese, delle inattese magie che gli adulti hanno preparato in gran segreto.
 E' importante, perchè anche la vita ha i suoi segreti: enigmi, cose a prima vista poco ovvie che suscitano nei bambini forze nascoste.
 Io e mio marito abbiamo preparato per la bimba uno spettacolo di burattini usando come testo la storia riportata qui sopra! La piccola spettatrice ha preso posto, la stanza illuminata solo da una candela, con il suo cagnolino di pezza stretto stretto..si va in scena! Cavalieri, principesse, draghi, santi e battaglie..(mamma e papà buffissimi nascosti dietro la baracca ad armeggiare con le cose che scivolavano di mano da recuperare con la luce fioca..) e gran finale con san Michele che chiama dal pubblico un cavaliere coraggioso (Sara) e gli dona la spada (di legno acquistata in un mercatino di una festa medievale), il mantello (fai-da-te in stoffa azzurra) ricoperto di stelline (quelle che si attaccano al soffitto e che si illuminano al buio) e la fascia d'argento (recuperata da qualche vecchio pacco natalizio) per aiutare san Giorgio a sconfiggere il terribile drago! Non vi dico l'emozione di Sara investita di quel ruolo e la nostra ancor più grande nel vederla coinvolta e trepidante in quell' atmosfera magica.. E’ stata felicissima!!!E per noi è stato davvero molto bello..perchè eravamo tutti lì, intimamente coinvolti nel celebrare questa festa! Gli occhioni di Sara pieni di meraviglia e il suo coraggio (per lei REALE!) nel brandire la spada contro il povero drago-burattino impagabili!!!!
Insieme abbiamo mangiato il pane di san Michele e bevuto un centrifugato di mele. La mela è il frutto della conoscenza, e compare in tutte le feste che precedono il Natale. L'umanità raggiunge la libertà mangiando il frutto della conoscenza. La mattina dopo le abbiamo fatto trovare un libro sotto il cuscino (donatole da San Giorgio per ringraziarla dell’aiuto della sera prima..), questo qui:
L'ho trovato irresistibile!

Per quest’anno invece le ho preso questo libro:


Ecco la ricetta del pane di San Michele
Mettere a mollo nel latte il pane avanzato (o 1cf di pancarrè con mezzo litro di latte) e quando è morbido passarlo nel frullatore (stando attenti a non frullare troppo, non deve diventare una crema..). Aggiungere zucchero a piacere, 2-3 cucchiai di cacao amaro, 1 cf di amaretti sbriciolati fini fini, 1 paio di cucchiai di uvetta, pinoli, 2 uova e coriandoli di buccia di 1 limone (si può aggiungere anche mela a tocchetti). Mescolare tutto, mettere in una tortiera ben unta, cuocere per ca 35 minuti a 160 gradi.(controllare con lo stecchino..se esce pulito, il pane è ok!) 

Qui trovate le ricette per i biscotti di San Michele (in alternativa al pane):


Se volete cimentarvi in lavoretti creativi per l'occasione:


Per acquistare una macina a mano (che ovviamente non vi servirà solo per San Michele..):



Riferimenti bibliografici:










Buona ricerca interiore!

NICOLETTA.

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