lunedì 2 aprile 2012

BUONA PASQUA A TUTTI




C’erano una volta un papà leprotto ed una mamma leprotto, che avevano sette leprottini e non sapevano quale sarebbe diventato il vero leprotto di Pasqua. Allora mamma leprotto prese un cestino con sette uova e papà leprotto chiamò i leprottini. Poi disse al più grande: “Prendi un uovo dal cestino e portalo nel giardino della casa, dove ci sono molti bambini”.
Il leprotto più grande prese l’uovo d’oro, corse nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco, corse per il prato e giunse al giardino della casa. Qui voleva saltare oltre il cancello, ma fece un balzo così grande e con tanta forza che l’uovo cadde e si ruppe. Questo non era il vero leprotto di Pasqua.
Ora toccava al secondo. Egli prese l’uovo d’argento, corse via nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco, corse per il prato; allora la gazza gridò: “Dallo a me l’uovo, dallo a me l’uovo, ti regalerò una moneta d’argento!”. E prima che il leprotto se ne accorgesse la gazza aveva già portato l’uovo d’argento nel suo nido. Neanche questo era il vero leprotto di Pasqua.
Ora toccava al terzo. Questi prese l’uovo di cioccolato. Corse nel bosco, attraversò il ruscello, uscì dal bosco e incontrò uno scoiattolo che scendeva, saltellando, da un alto abete. Lo scoiattolo spalancò gli occhi e chiese: “Ma è buono l’uovo?”. “Non lo so”,rispose il leprotto. “Lo voglio portare ai bambini. Lasciami assaggiare un po’!”. Lo scoiattolo cominciò a leccare e poiché gli piaceva tanto, non finiva mai e leccò e mangiucchiò pure il leprotto, fino a che dell’uovo non rimase più nulla; quando il terzo leprotto tornò a casa, mamma leprotto lo tirò per la barba ancora piena di cioccolato e disse: “Neanche tu sei il vero leprotto di Pasqua”.
Ora toccava al quarto. Il leprottino prese l’uovo chiazzato. Con quest’uovo corse nel bosco e arrivò al ruscello. Saltò sul ramo d’albero posto di traverso, ma nel mezzo di fermò. Guardò giù e si vide nel ruscello come in uno specchio. E mentre così si guardava, l’uovo cadde nell’acqua con gran fragore. Neanche questo era il vero leprotto di Pasqua.
Ora toccava al quinto. Il quinto prese l’uovo giallo. Corse nel bosco e, ancor prima di giungere al ruscello, incontrò la volpe, che disse: “Su, vieni con me nella mia tana a mostrare ai miei piccoli questo bell’uovo!”. I piccoli volpacchiotti si misero a giocare con l’uovo, finché questo urtò contro un sasso e si ruppe. Il leprotto corse svelto svelto a casa, con le orecchie basse. Neanche lui era il vero leprotto di Pasqua.
Ora toccava al sesto. Il sesto leprotto prese l’uovo rosso. Con l’uovo rosso corse nel bosco. Incontrò per via un altro leprotto. Appoggiò il suo uovo sul sentiero e presero ad azzuffarsi. Si diedero grandi zampate, e alla fine l’altro se la diede a gambe. Ma quando il leprottino cercò il suo uovo, era già bell’e calpestato, ridotto in mille pezzi. Neanche lui era il vero leprotto di Pasqua.
Ora toccava al settimo. Il leprotto più giovane ed anche il più piccolo. Egli prese l’uovo blu. Con l’uovo blu corse nel bosco. Per via, incontrò un altro leprotto, ma lo lasciò passare e continuò la sua corsa. Venne la volpe. Il nostro leprotto fece un paio di salti in qua e in là e continuò a correre, finché giunse al ruscello. Con lievi salti lo attraversò, passando sul tronco dell’albero. Venne lo scoiattolo, ma egli continuò a correre e giunse al prato. Quando la gazza strillò, egli disse soltanto:“Non mi posso fermare, non mi posso fermare!”. Finalmente giunse al giardino della casa. Il cancello era chiuso. Allora fece un salto, né troppo grande né troppo piccolo, e depose l’uovo nel nido che i bambini avevano preparato. Questo era il vero leprotto di Pasqua!

Eccoci pronti per la Pasqua anche quest’anno!!!
Forse la Pasqua è la festa più importante e significativa della tradizione cristiana. La data di questa festività varia di anno in anno perché strettamente legata ai cicli lunari, anche se c'è una regola che risale al IV secolo. Pasqua cade la domenica che segue al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera. Durante le ultime due settimane
 prima di Pasqua, coi bambini possiamo sperimentare, guardando il cielo alla sera, come la riempia sempre più di luce.
Come ho già scritto nel post precedente, non credo sia opportuno parlare a bambini, soprattutto i più piccoli, di Passione e Resurrezione.. Si può sperimentare la Resurrezione nella natura che si risveglia. Quando si festeggia la Pasqua, la natura ricomincia ad aprirsi. Germi di una nuova vita, che durante la pausa invernale erano rimasti nascosti, si fanno largo, in direzione delle forze di luce crescenti. Già durante l'estate precedente sui cespugli e sugli alberi era possibile vedere chiaramente le gemme pronte per la primavera. Quali sono già sbocciate? Dov'è che già escono fuori dalla terra l'erba, gli anemoni o altri messaggeri della primavera?
Si potrebbe rendere quel giorno davvero speciale e divertente per i bimbi istituendo una bella e coinvolgente tradizione familiare. Si tratta di uno dei tanti spunti per le feste stagionali che ritroviamo nella pedagogia steineriana. È un modo per far sì che queste ricorrenze diventino momenti di celebrazione della vita e della famiglia  e sempre meno occasioni codificate! In Italia non si usa molto, appartiene più alla tradizione di altri Paesi: parlo della ricerca delle uova portate dal leprotto di pasqua!
Il leprotto di pasqua arriva nella notte a nascondere le uova. I bambini possono preparare dei disegni per lui e appenderli. Durante la notte la mamma e il papà nascondono le uova (sode, ripiene di cioccolato, vuote, etc..). E la mattina, appena svegli, ci si dedica tutti alla ricerca delle uova, ognuno con il suo cestino (per casa o in giardino)!
Non dovremmo certo dimenticare il senso delle cose che facciamo, perché non siano semplicemente il frutto della moda del momento… La gioia dei bambini nel cercare e scoprire la forza germogliante della natura fa altrettanto parte della festa di Pasqua, quanto lo scoprire le uova pasquali. Le uova e la lepre di Pasqua, che le porta, hanno valore di simboli della Pasqua. Sono immagini che hanno un retroscena spirituale.
Ecco allora la spiegazione di alcuni simboli.

Il leprotto pasquale
Non lo si dovrebbe però scambiare con il leprotto dei campi o con i conigli. Questo leprotto è invisibile. Affinché il leprotto pasquale possa anche arrivare veramente, gli adulti dovranno conoscerlo un po' ed essere convinti del suo mitico valore. Il leprotto è un erbivoro per cui non fa del male a nessun altro animale. Al contrario, questo animale si rende perfino responsabile dell'altro e quando un leprotto viene cacciato da un cane esso viene improvvisamente sostituito e salvato da un altro. Già questo fatto potrebbe bastare per ascrivere all'animale il suo alto valore simbolico. Ma ci sono ancora altri motivi. La lepre in qualche regione viene anche nominata come "maestro delle lampade". Lo si accoglieva come luce, come portatore di luce. Questo nome indica bene la sua appartenenza alla dea germanica della luce e della Primavera, di cui il leprotto deve essere stato messaggero e accompagnatore. Nella lingua dei cacciatori, le lunghe, belle orecchie con cui egli può udire così bene, vengono denominate "cucchiaio". Con un cucchiaio si può attingere acqua, si può accogliere qualcosa di delicata consistenza, come Dio. Nello stesso tempo le orecchie sono organi di vigilanza per i molti nemici della lepre, organi di percezione per il bene e per il male. Per mezzo della ricerca dell'uovo di Pasqua potremo comunicare ai bambini l'impulso pasquale: “CercateLo, Lo troverete sicuramente”.

L'uovo di Pasqua
Il suo contenuto simbolico non è nuovo.
Presso gli indiani da un uovo d'oro che splendeva come il sole e si divideva in due metà erano sorti cielo e terra.
I persiani si rappresentavano il mondo, non ancora toccato dal male, come un gigantesco uovo di luce.
Per gli egiziani secondo un antico mito naturale, il primo dio era sorto da un uovo. Ugualmente venne coltivata l'immagine che il dio del sole fosse sorto dall'uovo. Anche il sarcofago interno in cui riposava la mummia fu rappresentato in forma di uovo.
Per i greci nella rappresentazione della nascita del mondo, la grande dea e madre primordiale Nyx depone un uovo d'argento dal quale fuoriesce un dio con ali d'oro: Eros, il dio dell'amore, il primogenito. Egli portava alla luce tutto ciò che era celato nell'uovo d'argento.
Anche la mitologia della creazione finnica conosceva l'uovo d'oro che alla fine scoppia in due metà. Dal guscio nascono cielo e terra, il giallo tuorlo comincia a splendere come sole.
Ancora oggi si è mantenuta l'usanza in molti luoghi della Grecia di porre a Pasqua un uovo rosso sulle tombe, questo rappresenta la speranza per una nuova vita. Per i cristiani l'uovo è diventato il simbolo della resurrezione. Nuova vita irrompe fuori dal duro guscio. Ciò è possibile perché in ogni uovo è nascosto un sole dorato, il tuorlo. Così l'uovo non è solo il simbolo dell'inizio del mondo, ma è diventato anche un nuovo inizio di creazione che potrà agire in ogni uomo grazie alla resurrezione.
Dunque colleghiamo al fatto di lasciar cercare ai bambini le uova pasquali, il desiderio che essi, nella loro vita, possano cercare e trovare il collegamento con le più intime forze di resurrezione.
Perché le uova si decorano? Di nuovo ci viene in aiuto la lingua greca. La parola greca per decorare è kosmos. Kosmos significa nello stesso tempo ordinamento, cosmo. Il contrario di kosmos è caos.
Il piccolo cosmo dell'uovo di Pasqua viene riposto, grazie alla decorazione, nelle leggi del grande ordine cosmico. Le forme di cerchi, spirali, triangoli, quadrati stanno ad indicare questa relazione. Anche un solo splendente colore agisce immediatamente sull'anima e ne è, nello stesso tempo, la sua espressione. La parola Gewand, abito, è nella sua origine collegata con wenden volgere. Nel colore e nello stile della veste noi volgiamo verso l'esterno qualcosa di interiore.
Il colore principale della Pasqua è il rosso. E così il leprotto pasquale dovrebbe deporre un uovo pasquale rosso, sul verde della domenica delle Palme. Grazie alle uova pasquali lucenti e gioiosamente colorate, possiamo comunicare all'anima dei bambini un po' di questa realtà, anche senza parole.

Come ci potremmo preparare per la Pasqua con i bimbi?

Come attività pasquale si propone in particolare, oltre al dipingere le uova svuotate, l'intrecciare, il ripiegare la carta o il lavorare l'argilla. Anche per questo ci sono molteplici indicazioni.
Alla base dell'intrecciare si trova un principio "cosmico" ordinatore del ripiegare, un principio di metamorfosi e nel lavorare l'argilla un principio conformatore, che forma. L'agire pasquale giunge fin dentro le mani! Ma i bambini non dovranno impratichirsi troppo presto e dapprima si occuperanno solamente di lavori molto semplici. Non deve esserci alcuno sforzo bensì una gioia creativa.
E’ bello mettere a disposizione del bambino un piccolo pezzo di terra per un proprio giardinetto e lasciarlo seminare e piantare. Passeggiate nel tempo pasquale ricevono il loro particolare significato quando vengono accompagnate dagli adulti con una intima comprensione. E' bene che il bambino abbia in questi giorni un incontro essenziale con tutti e quattro gli elementi: con la terra attraverso l'argilla e il giardinaggio, con l'acqua tramite l'attingere l'acqua pasquale, con l'aria grazie al gioco della palla e dell'altalena o con la costruzione di girandole, con il fuoco grazie alla candela pasquale. È importante anche fare lunghe passeggiate nella natura tutti insieme per osservare i cambiamenti, il “risveglio”.
La crescente forza pasquale dei 40 giorni può essere resa visibile nel modo seguente: in un grande vaso, si pongono dei rami, ai quali in ognuno dei 40 giorni pasquali verrà appeso un uovo pasquale, svuotato e colorato. Questo sarà l’albero di Pasqua. Le uova più riuscite si possono conservate per venire di nuovo utilizzate l'anno seguente. Così dai genitori, nel corso degli anni, viene raccolto un piccolo tesoro di preziose uova pasquali che forse avrà un il suo valore di ricordo, anche più tardi quando i bambini saranno diventati grandi e saranno fuori casa. Poiché la resurrezione è un evento dell'alba, le uova verranno appese al mattino.
Sul tavolo del giorno di pasqua, eventualmente coperto da un panno verde, si dispone un recipiente, che deve poi venire riempito dalle uova pasquali trovate, e l'albero di Pasqua. Questo qui è molto bello:
Una grande candela bianca brucia e la si può accendere anche nei 40 giorni pasquali.
La Storia del leprotto di Pasqua e la spiegazione dei simboli sono tratte da : “Festeggiare la Pasqua con i bambini” - Libro edito dall’Associazione Amici della Scuola Steineriana

Come decorare le uova

Esistono vari modi per decorare le uova, questi i più semplici.
Si possono utilizzare tinture naturali, come zafferano e curcuma per il giallo, bucce di cipolla per il giallo carico e l’arancione, gli spinaci per il verde. Basta immergere le uova con gli ingredienti in un pentolino d’acqua e aggiungere un cucchiaio d’aceto per fissare il colore. Per ottenere un effetto brillante occorre passarci qualche goccia d’olio con un batuffolo di cotone.
Se decoriamo le uova ancora calde, possiamo decorarle con i colori a cera, che si scioglieranno ricoprendo il guscio di una patina lucida e brillante; una variante è far disegnare nella cera, una volta fredda, con uno stuzzicadenti.
In alternativa potremmo scegliere un bel pezzo di stoffa decorato, avvolgere l’uovo, infilarlo dentro una calza in nylon annodata in modo da non far spostare la stoffa sottostante, e farlo bollire. Una volta liberato dalla stoffa e dalla calza, l’uovo conserverà impressa sul guscio la decorazione. In alternativa alla stoffa si possono usare piccoli fiorellini, foglie di trifoglio etc.., seguendo lo stesso procedimento descritto sopra.
Se immergiamo le uova per una notte in una soluzione d’acqua ed aceto, il guscio risulterà più semplice da decorare, anche con i pennarelli, facendo a meno della bollitura! Poi potranno essere praticati due fori sulle due estremità del gusci, soffiarci dentro con forza, e il contenuto dell’uovo uscirà dall’altro foro sotto il quale dovrà esser messa una ciotola per recuperarne il contenuto. Una volta decorato, grazie ai fori attraverso i quali sarà fatto passare dello spago od un nastro, potrà essere appeso!
Un altro sistema consiste nell’avvolgere l’uovo con strisce più o meno sottili di nastro adesivo, creando dei disegni geometrici, avendo cura di lasciare degli spazi vuoti. Successivamente l’uovo va dipinto, anche con più colori, e si rimuoverà il nastro adesivo.
Se invece siete vegani o temete che i bimbi più piccoli possano romperle..potete acquistate delle uova di legno, e dipingerle, disegnarle o decorarle con lustrini, nastri e paillettes.
Ecco alcune idee per decorare le uova:




Se poi volete sfiziarvi a creare delle uova speciali:







Qui invece trovate tante idee carine per lavoretti di pasqua:




http://attivitacreativebambini.blogspot.it/search/label/Pasqua  (questo mi piace perché è molto ricicloso!!!!)


E poi per non trascurare proprio nulla…e per divertirsi con i bimbi anche in cucina e far vedere loro i propri capolavori culinari sul tavolo di pasqua, eccovi qui delle idee sfiziose!!!










Ho pensato, in un’ottica multiculturale, di segnalarvi anche una bella tradizione che viene da un paese molto allegro e colorato: il MEXICO. Mi sembra molto divertente da fare con i bimbi ed assolutamente esportabile!!!

NICOLETTA 

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