giovedì 18 ottobre 2012

50 cose da fare prima di avere 11 anni e 3/4



Anche se ormai tutti noi siamo per definizione “adulti e vaccinati” e,  quindi, nell'ottica della pubblica opinione, seri, impeccabili e poco inclini alla fantasia, chi più chi meno, almeno una volta, abbiamo sognato di poter correre a perdifiato su un prato, di passare la mattinata sdraiati a pancia in sù a guardare le nuvole, o di poterci arrampicare su un albero per assaporarne i frutti. Quanti di noi non amerebbero ancora trascorrere pomeriggi a costruire castelli di sabbia, o a lasciarsi dondolare appesi ad un ramo di un albero?
Troppo spesso, ormai, mi capita di ascoltare discorsi, o più che altro frasi smozzicate, a metà tra il detto e il non - detto, di gente comune o di professionisti in carriera, seri e compassati, che confessano di sognare di poter allentare le cravatte, o di buttare i tacchi alti in un angolo, per poter ancora camminare a piedi nudi in un prato, o nuotare in mare aperto a piene bracciate. Certo, lo si ammette con il sorriso, con l'ironia dipinta in volto, di chi sa, ormai, che alcuni sogni ad occhi aperti sono solo frutto di un inconscio sottoposto a dura prova dal tran - tran quotidiano, e che le fantasie è giusto che restino solo fantasie, appannaggio solo dei bambini.
Certo.
Il buon senso vuole allora che gli adulti siano adulti e che i bambini siano bambini. Tra gli uni e gli altri, a dividerli in maniera netta vi è quel confine ben marcato tra la realtà e la fantasia, tra la concretezza della vita quotidiana e il sogno di una vita a cui attingere a piene mani, tra un lavoro ripetitivo che giorno dopo giorno inchioda l'animo, ed un gioco di fantasia che cuce ali di sogno sulle schiene. E allora che i giochi restino ai bambini.
Ma è poi vero che tali attività siano lasciate in mano a questi ultimi? Può davvero un bambino riuscire ad esprimere la sua voglia di vita attraverso il gioco?

Il National Trust, fondazione britannica che dal 1985 si prodiga per la conservzione e la tutela degli spazi verdi e dei luoghi storici e di interesse culturale del Regno Unito, ha commissionato un'indagine sulle abitudini di bambini e adolescenti fino a 12 anni. Il quadro che ne è venuto fuori è allarmante: le ore di tempo libero sono trascorse davanti a tv e a videogiochi.
I bambini non sanno arrampicarsi sugli alberi, non riescono più a giocare all'aperto e talvolta non sono capaci neanche di andare in bici. Il rischio di obesità, pigrizia e noia è in agguato dietro alla porta.
La cosa incredibile è che il National Trust ha scoperto che in realtà il desiderio di giocare fuori casa è rimasto lo stesso delle generazioni passate. E se oggi meno di un bambino su dieci riesce a farlo davvero, la voglia di essere a contatto con la natura non è cambiata. A cambiare sono stati invece i genitori, che, per eccessivo senso di protezione, limitano la libertà di gioco dei propri pargoli relegandoli, di fatto, in casa.
Cosa fare allora? Fortunatamente il desiderio di proporre soluzioni positive, invece di limitarsi alla mera denuncia di ciò che non va, questa volta ha avuto la meglio. Attarverso una commissione di esperti è stata stilata una lista di attività ed esperienze da fare a contatto con la natura. Ne è nata la campagna:

50 cose da fare prima di avere 11 anni e tre quarti»,

Si tratta di una lista di attività e giochi da fare prima del compimento degli 11 anni e ¾, all'aria aperta e ovviamente in tutta sicurezza.
L’iniziativa è stata lanciata, in allegato con The Guardian, con un quaderno in cui raccogliere le memorie delle proprie esperienze di gioco. Allo stesso tempo, è stato istituito il Trust’s Free Weekend durante il quale, speciali figure esperte – gli Elite Rangers- hanno aiutato i partecipanti a riappropiarsi del gioco all’aperto. Inoltre, per stimolare i ragazzi a sperimentare questa tipologia di attività, all’interno del sito promotore della lista, è stata aperta una competizione, con l'obiettivo di spuntare l’elenco delle 50 cose da fare prima del compimento dei fatidici 11 anni e ¾, ricevendo premi e medaglie per “i migliori”.
Qui di seguito la lista delle 50 cose da fare prima di avere 11 anni e ¾


  • Arrampicarsi su un albero

  • Rotolare giù da una grande collina

  • Accamparsi all’aperto

  • Costruire un rifugio

  • Far rimbalzare i sassi sull’acqua

  • Correre sotto la pioggia

  • Far volare un aquilone

  • Pescare con il retino

  • Mangiare una mela appena colta dall’albero

  • Giocare a conker, un gioco tradizionale inglese in cui un partecipante munito di una castagna attaccata a uno spago cerca di staccare dal filo o far cadere la castagna dell’avversario

  • Lanciare palle di neve

  • Partecipare a una caccia al tesoro sulla spiaggia

  • Fare una torta di fango

  • Costruire una diga su un ruscello

  • Andare sullo slittino

  • Seppellire qualcuno sotto la sabbia

  • Organizzare una gara di lumache
  • Stare in equilibrio su un albero caduto

  • Dondolarsi da una corda

  • Giocare a scivolare nel fango

  • Mangiare more raccolte dai rovi

  • Guardare dentro un albero

  • Esplorare un’isola

  • Correre a braccia aperte facendo l’aeroplano

  • Fischiare usando un filo d’erba

  • Andare in cerca di fossili e ossa

  • Guardare l’alba

  • Scalare un’enorme collina

  • Visitare una cascata

  • Dar da mangiare a un uccello dalla mano

  • Andare a caccia di insetti

  • Cercare uova di rana

  • Catturare una farfalla con il retino

  • Inseguire animali selvatici

  • Scoprire cosa c’è in uno stagno
  • Richiamare un gufo imitando il suo verso

  • Osservare le strane creature tra le rocce di un lago

  • Allevare una farfalla

  • Dare la caccia a un granchio
  • Fare una passeggiata nel bosco di notte

  • Piantare qualcosa, coltivarla e mangiarla

  • Nuotare in mare, in un fiume, insomma, non in piscina

  • Fare rafting

  • Accendere un fuoco senza fiammiferi

  • Trovare la strada servendosi solo di mappa e bussola

  • Arrampicarsi sui massi

  • Cucinare in campeggio
  • Fare discesa in corda doppia

  • Giocare a geocaching una Caccia al tesoro con il GPS

  • Andare in canoa su un fiume


Essere adulti e soprattutto essere genitori ci carica di responsabilità enormi. Tutelare la salute dei nostri figli è quello che più ci sta a cuore. E' quasi impossibile riuscire a non vedere pericoli nascosti ovunque, ed è tanta la tentazione di iper-proteggere i nostri bambini.
Ma la nostra paura non accechi la capacità di discernere quello di cui loro hanno davvero bisogno. Sforziamoci di capire che se ci chiedono di correre, saltare e di arrampicarsi, probabilmente, è perchè davvero l'esuberanza della loro età chiede di poter alimentare così la loro fantasia e la loro libertà di espressione.
Il contatto con la natura è vitale per i nostri figli. Non neghiamoglielo per la nostra troppa paura, travestita da amore soffocante.
Antoine De Saint -Exupérie ha detto “ Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano” (Il Piccolo Principe).

Cerchiamo di far in modo che non sia solo una bella frase.

Barbara











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