venerdì 9 novembre 2012

San Martino



Tra pochi giorni sarà S. Martino, l' 11 novembre. Avrete notato che le giornate sono diventate molto più corte, nell'oscurità è possibile intravedere i profili dei rami degli alberi spogliati dalle loro foglie, i semi riposano piano piano.
 In questi giorni di Novembre si registra anche un miglioramento delle condizioni climatiche. La meteorologia lo spiega come una inversione di tendenza nella corsa dell’autunno verso l‘inverno.
 E' come se, partito velocemente verso il freddo del Natale si sia ad un certo punto rivolto nostalgico alla primavera..La tradizione attribuisce al Santo il dono del buon tempo, ricordando il gesto di San Martino di generosità e di calore. Sembra infatti che, non appena Martino fece dono della metà del suo mantello, subito spuntò il sole che illuminò ed intiepidì le giornate successive. Da ciò deriva l’uso di definire questo periodo dell’anno come “l’estate di San Martino“.
San Martino è un personaggio molto amato dalla tradizione in tutto il mondo. : si contano più di 4000 Chiese in suo onore in Francia e svariate nel resto nel mondo, ed il suo nome è stato dedicato a diverse cittadine.
E’ la prima grande festività in vista del periodo natalizio; un modo ulteriore per coltivare  i valori dell’empatia, della generosità e della condivisione, ed al tempo stesso uno strumento utile per trasmettere e lasciar memoria ai bambini delle tradizioni che rischiano di essere perdute, in modo particolare quelle legate al mondo rurale ed alla vita contadina cui la festa di San Martino è legata.
Ogni zona del paese ha le sue tradizioni. Un po’ ovunque, San Martino si ricorda, al di là della sua connotazione religiosa, perché in corrispondenza di questo giorno si concludeva il lavoro dei contadini nei campi e si era soliti aprire le botti per il primo assaggio di vino novello solitamente gustato con le castagne arrostite, cosa che si continua a fare ancor oggi. Se il padrone del campo non chiedeva ai contadini di restare a lavorare per lui anche l’anno dopo, questi dovevano traslocare e andare a cercare un altro padrone e un altro alloggio. Anche nella città divenne abituale, per chi aveva un alloggio in affitto, cambiare casa proprio a San Martino, perciò “fare San Martino” è diventato un modo per dire “cambio casa”. Va ricordato anche che in passato il periodo di penitenza e digiuno che precede il Natale cominciava il 12 novembre e quindi, anche per questo motivo il giorno prima, per San Martino appunto, si faceva una grande mangiata d’oca o di tacchino; era una specie di capodanno contadino e l’oca era considerata il maiale dei poveri.

Conoscete la leggenda di questo Santo? E' bella da raccontare ai bambini. Eccola qui:

La leggenda di San Martino
“Una compagnia di cavalieri stava cavalcando al servizio dell'Imperatore per le strade di Francia, in direzione di Amiens. Venivano dall'Italia per dare il cambio alla guardia.
Mentre cavalcavano, cominciò a piovere ed era così freddo che la pioggia congelò e diventò ghiaccio, rendendo le strade scivolose.
I compagni di Martino incitavano i loro cavalli con la frusta, ma Martino non frustava il suo perché non voleva che cadesse. Il cavallo lo aveva servito bene per tanto tempo. Raggiunse la porta della città, ma il cavallo rifiutò di passarla, arrestandosi improvvisamente fuori dalle mura della città.
Martino vide un povero mendicante seduto davanti al muro, tutto infreddolito. Scese da cavallo e con la sua spada tagliò in due il suo mantello, senza esitazioni, offrendone poi metà al mendicante. Quindi risalì a cavallo ed entrò in città.
Quando più tardi Martino incontrò i suoi compagni in un'osteria, essi lo derisero e lo presero in giro. Ma nella notte, mentre Martino dormiva, apparve dietro di lui una figura splendente con indosso il suo mantello, che gli disse: "E' me che hai aiutato". Era Gesù.
Martino non dimenticò mai questa esperienza e decise che, da allora in poi, avrebbe servito un Signore più potente dell'Imperatore.”

...negli asili steineriani
Ancora una volta, lo scopo di questa festa è quello di portare la luce in un periodo dell'anno in cui questa viene a mancare e il fuoco ci aiuta a far fronte al freddo e alle tenebre.  Si prepara nel cuore la luce del Natale per illuminare le tenebre. 
La ricorrenza non è solo di carattere religioso, ma semplicemente ritmica, in questo periodo dell'anno, di tutti gli anni, con ritmicità, si ripete questa esperienza, tutte le volte simile ma diversa. E proprio questo ritmo ci rassicura e ci accoglie. Nelle scuole steineriane ogni giorno, ogni settimana, ogni periodo dell'anno è scandito da ritmi e pensandoci bene non solo in queste scuole. Tutto intorno a noi ha un ritmo ben preciso, il giorno e la notte, le stagioni, il nostro respiro, il nostro cuore, la natura stessa segue un ritmo.
Negli asili steineriani nel giorno di San Martino si celebra la Festa delle Lanterne. In questi asili riveste molta importanza riportare i bambini alle atmosfere e alla riscoperta di feste della tradizione.
C'è molto lavoro di manualità e creatività, si creano insieme ai bimbi fantasiose lanterne porta lumini con le quali si sfilerà sotto il cielo stellato la notte di San Martino.  I bimbi si divertono a fare delle lanterne per illuminare le tenebre.
 Costruire la propria lanterna è un divertimento meraviglioso.
I bambini sono molto presi da queste attività. È bene costruire lanterne semplici, per potersi gustare i momenti che si trascorrono fabbricandole senza bisogno di correre per riuscire a finirle in tempo.
 La fiamma della lanterna non è esposta, ma protetta all'interno: l'idea è di avere una calda luce interiore da accendere. Le lanterne ricordano San Martino che sentiva dentro di sé una luce interiore così forte che, incontrando in una fredda notte d'inverno un mendicante infreddolito alle porte della città, si offrì di condividere con lui il suo mantello. Questa luce la possediamo tutti noi, va solo a volte nutrita! leggono storie e leggende su San Martino e si cantano canzoni e filastrocche.

Perché le lanterne?
 La leggenda delle lanterne narra che san Martino, ormai smessi i panni del soldato e convertitosi al Cristianesimo, dopo aver declinato l'invito a diventare vescovo si nascose in un'aia piena di oche (legata a questa leggenda è anche la tradizione di mangiare l'oca nei giorni della festa di san Martino). I suoi fedeli lo cercarono alla luce delle lanterne e le oche con le loro grida li guidarono fino a lui. 
Da allora tradizione vuole che si tenga una lanterna accesa ogni sera come rito della buonanotte fino a Natale. Il fuoco della lanterna simboleggia il calore dell'estate che ci resta accanto, nel cuore, e ci riscalda anche d'inverno. Quindi, in questo periodo di cambiamento, in cui si sentono l'autunno e il freddo in maniera poco amichevole e il pensiero è già rivolto al periodo di natale, costruire le lanterne e accenderle la sera riscalda i pensieri.. In ogni modo la scelta del grasso volatile come cibo tipico della festa di San Martino non è casuale perché dietro la popolare usanza gastronomica si celano vestigia di antiche credenze religiose che deriverebbero dalle celebrazioni del Samuin Celtico: l'oca di san Martino sarebbe dunque una discendente di quelle oche sacre ai Celti, simboli del Messaggero divino, che accompagnavano le anime dei defunti nell'aldilà.

Qualche idea di cosa fare a casa in preparazione di San Martino:
1)    Preparare le lanterne. Qui trovate tanti progetti:


Ed ecco alcune idee semplici e veloci da realizzare con i più piccini:
LANTERNA RICICLOSA
1 bottiglia di plastica, 1 candela e dei cartoncini colorati.
Per prima cosa tagliare un pezzo del fondo della bottiglia, l’apertura ci servirà per far passare aria e permettere alla candela di rimanere accesa; poi disegnare su diversi cartoncini colorati la sagoma di una stella. Con la colla attaccare le sagome alla bottiglia; accendere la candela e far colare della cera all’interno del tappo dove avete appoggiato la candela che si è attaccata. Il risultato sarà più d’impatto quando avrete spento la luce… che magia!

LANTERNA DI VETRO

LANTERNA FREDDOLOSA

LANTERNA A TEMPERA (interessante perché trovate anche il link per realizzare colori a tempera di una consistenza tale da sembrare “effetto olio”!)

2)    
Appendere foglie e trasparenze ai vetri.
3)    Colorare disegni su San martino  o realizzare figure con la plastilina
4)     
Raccontare la Leggenda di San Martino.
Questa qui è una versione alternativa per i più piccini.

5)    Fare i canti di San Martino.


6)    Preparare i biscotti di San Martino.

Ecco qualche ricettina buona:
Questa è la ricetta classica dei biscotti di San Martino, che risultano particolarmente duri. Nella tradizione siciliana, ogni commensale dispone di un bicchiere di moscato di Pantelleria, in cui intingerà il proprio biscotto per renderlo più morbido e gustoso.
E qui trovate alcune varianti…

E non potevamo farci mancare la versione vegan della pasta frolla:
200 gr di farina di farro (ma potrete sostituirla con qualsiasi farina a vostro piacere, ricordando che quelle integrali richiedono più latte)
4 cucchiai di olio d’oliva
50 grammi di zucchero
mezza bustina di cremortartaro
mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere
un pizzico di sale
latte vegetale quanto basta
Il risultato è una pasta davvero velocissima da preparare, leggera, digeribile, e non particolarmente dolce, soprattutto se è vostra intenzione poi glassarla.

Qui trovate un modello, che potete scaricare e stampare gratuitamente  modello per biscotto di San Martino e i bambini li decorano con caramelle, cioccolata, marzapane e altro.



BUON SAN MARTINO A TUTTI!

NICOLETTA.






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