venerdì 8 giugno 2012

Chi va piano.. va sano e va lontano!





Mi ritrovo in casa con la mia piccola che ha la febbre. Tutto improvvisamente sembra decelerare..La giornata che prima sembrava cortissima, ora è infinitamente lunga…Ma come è possibile?Mi chiedo. Di qui parte la mia riflessione sul tempo. Diventa l’occasione per riflettere sul modo in cui riusciamo (o non riusciamo) noi genitori, a far apprezzare ai bambini il valore della lentezza, e sul modo in cui noi stessi prima di tutto, viviamo la nostra vita.
E’ vero che i tempi c’impongono efficienza, rapidità ed assenza di sprechi, pena l’essere tagliati fuori da importanti opportunità, e che questa è la società in cui i nostri figli si dovranno inserire, è vero anche, che sono sempre più le mamme che per scelta o necessità trascorrono tutta la giornata al lavoro e per le quali il tempo è un autentico lusso, ma siamo davvero così sicuri di non aver alcuna, proprio nessuna possibilità d’opporci a questo perverso meccanismo perlomeno quando ci troviamo tra le pareti di casa nostra o nel poco tempo libero che possediamo? Perchè a volte pure nel nostro ambiente continuiamo a procedere con il pilota automatico che ci ha, nostro malgrado, guidati per tutta la giornata, ma a casa abbiamo la possibilità di scegliere quale direzione e velocità imprimere ai nostri impegni, concentrandoci su quelli che davvero contano di più per noi ed imparando quel che noi mamme tanto stentiamo ad apprendere, l’arte della delega e della procrastinazione.
La frenesia della quotidianità sta mangiando le nostre vite e ci sta rendendo sempre più macchine e sempre meno esseri umani. La fretta accompagna ogni gesto. Anche per i bambini.
L’obiettivo è accelerare i tempi, per raggiungere i risultati attesi nei vari ambiti educativi: a scuola, nello sport , in famiglia, nella comprensione e nell’apprendimento.
Quanto tutto questo corrisponde alle loro reali esigenze? Hanno davvero bisogno di frequentare il corso di danza, pianoforte, disegno, nuoto etcc (spesso anche più di uno?). Forse il bisogno è il gioco libero, la spensieratezza, la libertà di sporcarsi, di gridare, sudare, l’almeno temporanea assenza di regole. La libertà di “fare” senza la necessaria mediazione di un adulto.
In realtà, forse i bambini non sono sempre così impazienti come crediamo. Forse non sempre vogliono tutto e subito, forse davvero quel di cui hanno bisogno è vivere con lentezza e consapevolezza il presente, forse, ancora una volta, siamo noi ad aver qualcosa di importante da imparare da loro. Forse, semplicemente, la concezione del tempo di un bambino, non è lineare come la nostra, e, un bambino, non teme neppure così tanto la noia, nella noia c’è sempre l’attesa per qualcosa che deve venire, quindi la lentezza contiene anche un grande insegnamento pedagogico, l’arte di coltivare la pazienza, ed infine forse come genitori, proprio per questa ragione, non dovremmo avere così tanta paura che i nostri figli ne facciano esperienza.
Il bambino il tempo non lo spreca mai, anche il suo incessante osservare una fila di formichine che vanno e vengono trasportando briciole verso la crepa sul muro costituisce per lui occasione di osservazione e deduzione, il bambino si spreca in congetture, ipotesi, ragionamenti che spesso lo portano ben più lontano di quanto saremmo stati in grado di fare noi adulti. Laddove il bambino impara in modo libero, creativo, autonomo ed alternativo, la sua crescita armoniosa e serena non può che guadagnarne.
Il tempo che a volte abbiamo l’impressione di “perdere” può essere investito come opportunità di conoscenza, come modo per capire meglio chi ci circonda, guardare con occhi diversi, primi fra tutti i nostri figli.
Questa esperienza di osservazione e di ascolto può essere vissuta in modo  molto semplice e diretto durante il periodo della gravidanza. Per una donna questo momento di ascolto e di raccoglimento in se stessa, di contatto così forte con il piccolo dentro di lei  è più immediata, non richiede sforzo, e’ come un grande dono le viene fatto, un dono incommensurabile che può accogliere con gratitudine. Quando impariamo ad ascoltare con presenza il nostro corpo, le sue sensazioni, i messaggi che lui ci invia potremo poi continuare ad utilizzare questa  nuova modalità di ascolto  anche dopo che il nostro bimbo sarà nato.
Questo lavoro di osservazione è un qualcosa che può continuare anche dopo quando i bambini crescono e diventano grandi. Fermarsi ogni tanto quando ce ne ricordiamo, quando la vita ce lo permette, fermarci per osservarli.
Vivere la decrescita con i bambini significa riappropriarci del tempo, del lavoro delle nostre mani, non dipendere sempre e solo dall'acquisto, aiutare i bambini a condividere, scambiarci risorse, tempo, abilità, conoscenze; educare all’altruismo, alla cooperazione e non alla concorrenza e alla competizione, alla cura e non al consumo, al bello sull’efficiente, al ragionevole sul razionale.
La decrescita ci insegna inoltre a valorizzare l’ozio, la lentezza, la durata; a educare al rispetto per il passato e al sapere della tradizione; a distinguere qualità e quantità e a educare all’indifferenza per le mode e l’effimero; a desiderare e perseguire la gioia e non il divertimento.
Recuperiamo l’innocente lentezza propria dei bambini.  Guardiamo con più attenzione il “buon senso” del mondo infantile che non conosce la fretta. Loro sanno usare il tempo, valorizzarlo, capitalizzarlo meglio di tanti adulti impegnati e super-efficienti. I bambini “ si godono l’attimo”. Vengono rapiti da un nulla. Un foglio di carta e una matita o un paio di forbici, pezzi di legno che si incastrano possono prendere mille forme, plasmate da creatività e fantasia, e possono catturare la loro attenzione a lungo…senza tempo.
L’io bambino vuole avere il tempo per sperimentare momenti, elaborare conferme, trovare sicurezze e nel fare e nel vivere questo ci indica una strada.
Aver voglia di perdere tempo con i propri bambini è una consapevolezza che rende felici…che sia una volta al giorno, periodicamente, oppure ogni tanto.
Nel segno della ‘lentezza’ un genitore e un figlio, fondano i capisaldi di una convivenza piacevole e moralmente buona; costruiscono qualcosa che li soddisfa, preparano la scatola dei ricordi, giocano con la vita.
Alla ragione degli adulti, pertanto, è affidato il compito importantissimo di proteggere l’amore e il tempo lentamente prezioso che lo alimenta nel cuore dei bambini.
I sentimenti hanno bisogno di tempo, di rinforzi continui. Ognuno nel rispetto dei ritmi dell’altro. La ‘velocità’ non permette di valorizzare tutte le sfumature comunicative ed emotive, spesso livella i rapporti interpersonali.
Come possiamo sperimentare la lentezza con i bambini?
Un modo può essere quello di recuperare i giochi “di un tempo” e abbandonare i vari pc, dvd, tv,videogiochi etc.. . Vi ricordate i lunghi pomeriggi trascorsi con: carta-sasso-forbici, il gioco dell’elastico, regina Reginella, un due tre stella, il gioco delle biglie, il gioco della campana?meravigliosi…e lenti…
O ancora inventarsi delle esperienze ad hoc sulla lentezza da fare con loro o insieme a degli amichetti. Guardate questi che ho trovato sul web (grazie a http://www.vivere-semplice.org!):
1) Preparate la merenda con i vostri bimbi (apparecchiando la tavola e cercando di stare tutti seduti davanti alla loro tisana) poi tirate fuori dal cappello una clessidra.
Il gioco consiste nel mangiare un biscotto nel tempo che dura la clessidra (3minuti). Chi riesce a mangiarlo lentamente può avere un altro biscotto al cioccolato, chi lo mangia in fretta (prima che finisca il tempo della clessidra) può averne si un altro, ma non al cioccolato.
 Potrete così godervi la scena dei vostri bimbi che ascoltano il tempo passare, rosicchiando il loro biscotto e cercando di capire com’è possibile che per una volta non gli venga chiesto di sbrigarsi…. Alcuni bimbi se la godranno, altri resisteranno poco più di 5 minuti, ma saranno stati preziosissimi 5 minuti!!!!!
2) Create un percorso. Date al bambino un cucchiaio con sopra un uovo;dovrà fare tutto il percorso senza farlo cadere…Non c’è nessun premio in palio, né promesse di caramelle. È solo un modo per calarsi nella lentezza con dedizione!
3) Il racconto della fiaba creando un atmosfera speciale (al buio con la luce di una candela). Occhioni sgranati e visi intenti all’ascolto, è molto interessante vedere come i bambini vengano trasportati interiormente in un mondo di immaginazione, dove il corpo ha modo di riposarsi e la fantasia può galoppare e nutrirsi a volontà….
4) Gara a passo di tartaruga (un passo davanti all’altro con la punta attaccata al tallone), vince chi arriva per ultimo, chi si ferma o torna indietro è squalificato!

E ancora…Poter osservare il germogliare di ciò che abbiamo seminato (abbiamo postato in un precedente articolo l’esperienza dell’orto con i bimbi); fare yoga per fermarsi a sentire la qualità del nostro respiro, per imparare ad armonizzare dentro di noi ciò che siamo, ciò che viviamo; creare con le nostre mani dei giocattoli usando materiale di recupero.
Ecco qui alcuni spunti molto carini trovati sul web attraverso i quali potrete praticare la lentezza ritagliandovi del tempo fecondo con i vostri piccoli:

Per i bimbi fino a 3 anni:






Per i bimbi dai 3 ai 6 anni:




Inoltre vi segnalo un cartone animato molto bello da far vedere ai bimbi (ma che in realtà è un invito a riflettere anche per gli adulti..)sul concetto di tempo (grazie Daniela per il suggerimento!):
“MOMO ALLA CONQUISTA DEL TEMPO”

E ancora..un libro che mi ha aperto un mondo.. “La pedagogia della lumaca”, scritto da Gianfranco Zavalloni, che contiene un valido invito: quello di “fare le cose per bene, per dirla con parole povere, e, per fare le cose per bene, ci vuole tempo, a volte tanto, più di quel che abbiamo o crediamo di avere”.  Il libro si concentra sulla necessità didattica di "rallentare e fare scuola più lentamente” ma si può estendere assolutamente ad ogni altra sfera della nostra vita.
Se siete interessati ad approfondire questo interessante argomento vi suggerisco caldamente di visionare il sito della Scuola creativa
e della Pedagogia della lumaca

dove troverete numerosi spunti di riflessione, compreso il bellissimo Manifesto dei diritti naturali dei bambini, che rivendica il loro diritto a sporcarsi, oziare, usare le mani, a godere del silenzio, della natura, il diritto ad aria e cibo sani, ed il diritto a giocare in libertà!

NICOLETTA.

4 commenti:

  1. Grazie a te Nicoletta per il tuo articolo! Finalmente riesco ad iscrivermi ai commenti..ed a proposito di lentezza...meglio tardi che mai!!!!!!!

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  2. Ma quanto sei brava Nicoletta!!!
    Grande mamma

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