Mi ritrovo in casa con la mia
piccola che ha la febbre. Tutto improvvisamente sembra decelerare..La giornata
che prima sembrava cortissima, ora è infinitamente lunga…Ma come è possibile?Mi
chiedo. Di qui parte la mia riflessione sul tempo. Diventa l’occasione per
riflettere sul modo in cui riusciamo (o non riusciamo) noi genitori, a far
apprezzare ai bambini il valore della lentezza, e sul modo in cui noi stessi
prima di tutto, viviamo la nostra vita.
E’ vero che i tempi c’impongono
efficienza, rapidità ed assenza di sprechi, pena l’essere tagliati fuori da
importanti opportunità, e che questa è la società in cui i nostri figli si
dovranno inserire, è vero anche, che sono sempre più le mamme che per scelta o
necessità trascorrono tutta la giornata al lavoro e per le quali il tempo è un
autentico lusso, ma siamo davvero così sicuri di non aver alcuna, proprio
nessuna possibilità d’opporci a questo perverso meccanismo perlomeno quando ci
troviamo tra le pareti di casa nostra o nel poco tempo libero che possediamo?
Perchè a volte pure nel nostro ambiente continuiamo a procedere con il pilota
automatico che ci ha, nostro malgrado, guidati per tutta la giornata, ma a casa
abbiamo la possibilità di scegliere quale direzione e velocità imprimere ai
nostri impegni, concentrandoci su quelli che davvero contano di più per noi ed
imparando quel che noi mamme tanto stentiamo ad apprendere, l’arte della delega
e della procrastinazione.
La frenesia della quotidianità
sta mangiando le nostre vite e ci sta rendendo sempre più macchine e sempre
meno esseri umani. La fretta accompagna ogni gesto. Anche per i bambini.
L’obiettivo è accelerare i tempi,
per raggiungere i risultati attesi nei vari ambiti educativi: a scuola, nello
sport , in famiglia, nella comprensione e nell’apprendimento.
Quanto tutto questo corrisponde
alle loro reali esigenze? Hanno davvero bisogno di frequentare il corso di
danza, pianoforte, disegno, nuoto etcc (spesso anche più di uno?). Forse il
bisogno è il gioco libero, la spensieratezza, la libertà di sporcarsi, di
gridare, sudare, l’almeno temporanea assenza di regole. La libertà di “fare”
senza la necessaria mediazione di un adulto.
In realtà, forse i bambini non
sono sempre così impazienti come crediamo. Forse non sempre vogliono tutto e
subito, forse davvero quel di cui hanno bisogno è vivere con lentezza e
consapevolezza il presente, forse, ancora una volta, siamo noi ad aver qualcosa
di importante da imparare da loro. Forse, semplicemente, la concezione del
tempo di un bambino, non è lineare come la nostra, e, un bambino, non teme
neppure così tanto la noia, nella noia c’è sempre l’attesa per qualcosa che
deve venire, quindi la lentezza contiene anche un grande insegnamento
pedagogico, l’arte di coltivare la pazienza, ed infine forse come genitori, proprio
per questa ragione, non dovremmo avere così tanta paura che i nostri figli ne
facciano esperienza.
Il bambino il tempo non lo spreca
mai, anche il suo incessante osservare una fila di formichine che vanno e
vengono trasportando briciole verso la crepa sul muro costituisce per lui
occasione di osservazione e deduzione, il bambino si spreca in congetture,
ipotesi, ragionamenti che spesso lo portano ben più lontano di quanto saremmo
stati in grado di fare noi adulti. Laddove il bambino impara in modo
libero, creativo, autonomo ed alternativo, la sua crescita armoniosa e serena
non può che guadagnarne.
Il tempo che a volte abbiamo
l’impressione di “perdere” può essere investito come opportunità di conoscenza,
come modo per capire meglio chi ci circonda, guardare con occhi diversi, primi
fra tutti i nostri figli.
Questa esperienza di osservazione
e di ascolto può essere vissuta in modo molto semplice e diretto durante
il periodo della gravidanza. Per una donna questo momento di ascolto e di
raccoglimento in se stessa, di contatto così forte con il piccolo dentro di lei
è più immediata, non richiede sforzo, e’ come un grande dono le viene
fatto, un dono incommensurabile che può accogliere con gratitudine. Quando
impariamo ad ascoltare con presenza il nostro corpo, le sue sensazioni, i
messaggi che lui ci invia potremo poi continuare ad utilizzare questa
nuova modalità di ascolto anche dopo che il nostro bimbo sarà nato.
Questo lavoro di osservazione è
un qualcosa che può continuare anche dopo quando i bambini crescono e diventano
grandi. Fermarsi ogni tanto quando ce ne ricordiamo, quando la vita ce lo
permette, fermarci per osservarli.
Vivere la decrescita con i
bambini significa riappropriarci del tempo, del lavoro delle nostre mani,
non dipendere sempre e solo dall'acquisto, aiutare i bambini a condividere,
scambiarci risorse, tempo, abilità, conoscenze; educare all’altruismo,
alla cooperazione e non alla concorrenza e alla competizione, alla cura e non
al consumo, al bello sull’efficiente, al ragionevole sul razionale.
La decrescita ci insegna inoltre
a valorizzare l’ozio, la lentezza, la durata; a educare al rispetto per il
passato e al sapere della tradizione; a distinguere qualità e quantità e a
educare all’indifferenza per le mode e l’effimero; a desiderare e perseguire la
gioia e non il divertimento.
Recuperiamo l’innocente lentezza
propria dei bambini. Guardiamo con più attenzione il “buon senso” del
mondo infantile che non conosce la fretta. Loro sanno usare il tempo,
valorizzarlo, capitalizzarlo meglio di tanti adulti impegnati e
super-efficienti. I bambini “ si godono l’attimo”. Vengono rapiti da un nulla.
Un foglio di carta e una matita o un paio di forbici, pezzi di legno che si
incastrano possono prendere mille forme, plasmate da creatività e fantasia, e
possono catturare la loro attenzione a lungo…senza tempo.
L’io bambino vuole avere il tempo
per sperimentare momenti, elaborare conferme, trovare sicurezze e nel fare e
nel vivere questo ci indica una strada.
Aver voglia di perdere tempo con
i propri bambini è una consapevolezza che rende felici…che sia una volta al
giorno, periodicamente, oppure ogni tanto.
Nel segno della ‘lentezza’ un
genitore e un figlio, fondano i capisaldi di una convivenza piacevole e
moralmente buona; costruiscono qualcosa che li soddisfa, preparano la scatola
dei ricordi, giocano con la vita.
Alla ragione degli adulti,
pertanto, è affidato il compito importantissimo di proteggere l’amore e il
tempo lentamente prezioso che lo alimenta nel cuore dei bambini.
I sentimenti hanno bisogno di
tempo, di rinforzi continui. Ognuno nel rispetto dei ritmi dell’altro. La
‘velocità’ non permette di valorizzare tutte le sfumature comunicative ed
emotive, spesso livella i rapporti interpersonali.
Come possiamo sperimentare la
lentezza con i bambini?
Un modo può essere quello di recuperare i giochi “di un
tempo” e abbandonare i vari pc, dvd, tv,videogiochi etc.. . Vi ricordate i
lunghi pomeriggi trascorsi con: carta-sasso-forbici, il gioco dell’elastico, regina Reginella, un
due tre stella, il gioco delle biglie, il gioco della campana?meravigliosi…e
lenti…
O ancora inventarsi delle
esperienze ad hoc sulla lentezza da fare con loro o insieme a degli amichetti.
Guardate questi che ho trovato sul web (grazie a http://www.vivere-semplice.org!):
1) Preparate la merenda con i
vostri bimbi (apparecchiando la tavola e cercando di stare tutti seduti davanti
alla loro tisana) poi tirate fuori dal cappello una clessidra.
Il gioco
consiste nel mangiare un biscotto nel tempo che dura la clessidra (3minuti).
Chi riesce a mangiarlo lentamente può avere un altro biscotto al cioccolato,
chi lo mangia in fretta (prima che finisca il tempo della clessidra) può averne
si un altro, ma non al cioccolato.
Potrete così godervi la scena dei vostri
bimbi che ascoltano il tempo passare, rosicchiando il loro biscotto e cercando
di capire com’è possibile che per una volta non gli venga chiesto di
sbrigarsi…. Alcuni bimbi se la godranno, altri resisteranno poco più di 5
minuti, ma saranno stati preziosissimi 5 minuti!!!!!
2) Create un percorso. Date al
bambino un cucchiaio con sopra un uovo;dovrà fare tutto il percorso senza farlo
cadere…Non c’è nessun premio in palio, né promesse di caramelle. È solo un modo
per calarsi nella lentezza con dedizione!
3) Il racconto della fiaba
creando un atmosfera speciale (al buio con la luce di una candela). Occhioni
sgranati e visi intenti all’ascolto, è molto interessante vedere come i bambini
vengano trasportati interiormente in un mondo di immaginazione, dove il corpo
ha modo di riposarsi e la fantasia può galoppare e nutrirsi a volontà….
4) Gara a passo di tartaruga (un
passo davanti all’altro con la punta attaccata al tallone), vince chi arriva
per ultimo, chi si ferma o torna indietro è squalificato!
E ancora…Poter osservare il
germogliare di ciò che abbiamo seminato (abbiamo postato in un precedente
articolo l’esperienza dell’orto con i bimbi); fare yoga per fermarsi a sentire
la qualità del nostro respiro, per imparare ad armonizzare dentro di noi ciò che
siamo, ciò che viviamo; creare con le nostre mani dei giocattoli usando
materiale di recupero.
Ecco qui alcuni spunti molto
carini trovati sul web attraverso i quali potrete praticare la lentezza
ritagliandovi del tempo fecondo con i vostri piccoli:
Per i bimbi fino a 3 anni:
Per i bimbi dai 3 ai 6 anni:
Inoltre vi segnalo un cartone animato molto bello da far
vedere ai bimbi (ma che in realtà è un invito a riflettere anche per gli adulti..)sul
concetto di tempo (grazie Daniela per il suggerimento!):
“MOMO ALLA CONQUISTA DEL TEMPO”
E ancora..un libro che mi
ha aperto un mondo.. “La pedagogia della lumaca”, scritto da Gianfranco Zavalloni, che
contiene un valido invito: quello di “fare le cose per bene, per dirla con
parole povere, e, per fare le cose per bene, ci vuole tempo, a volte tanto, più
di quel che abbiamo o crediamo di avere”.
Il libro si concentra sulla necessità didattica di "rallentare e
fare scuola più lentamente” ma si può estendere assolutamente ad ogni
altra sfera della nostra vita.
Se siete interessati ad
approfondire questo interessante argomento vi suggerisco caldamente di
visionare il sito della Scuola creativa
e della Pedagogia della lumaca
dove troverete numerosi spunti di
riflessione, compreso il bellissimo Manifesto dei diritti naturali dei bambini,
che rivendica il loro diritto a sporcarsi, oziare, usare le mani, a godere del
silenzio, della natura, il diritto ad aria e cibo sani, ed il diritto a giocare
in libertà!
NICOLETTA.
Grazie a te Nicoletta per il tuo articolo! Finalmente riesco ad iscrivermi ai commenti..ed a proposito di lentezza...meglio tardi che mai!!!!!!!
RispondiEliminagrazie per la tua attenzione!non c'è nessuna fretta...
EliminaMa quanto sei brava Nicoletta!!!
RispondiEliminaGrande mamma
Grazie!♥♥♥♥♥
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