Una maestra rivolta ad un'altra in 1^ classe, lamentandosi di un bambino a suo dire lento: “Eh sì..si vede che viene dall’asilo dove giocano soltanto..”
Una mamma in sede di riunione con i genitori all’asilo: “Maestra
ma come mai non avete ancora iniziato a fare esercizi per sillabare?”
All’uscita dall’asilo, una mamma rivolta ad un'altra mamma: “Io
sono contenta che mio figlio resti a scuola a pranzo fino alle 16, anche se lui
non vuole e si dispera, perché nel pomeriggio lì ci sono i laboratori e così almeno
impara qualcosa, se no a casa è solo tempo sprecato!”
Classe 1^. Una maestra obietta: “Ma guarda che ci sono
dei bimbi che non hanno capito quel che hai spiegato..” e l’altra: “Pazienza, io devo andare
avanti, se no quelli più bravi e veloci si annoiano!”
Un papà rivolto ad una mamma: “ E’ meglio che imparino a
leggere e scrivere all’asilo, così si trovano preparati per la scuola e non
restano indietro!”
Una maestra ad una mamma all’asilo: “Ha visto signora
hanno completato due libri, e sa qui noi lavoriamo tanto!”
“Entrare a scuola in anticipo è necessario per stare al
passo con l'Europa. A scuola a cinque anni?E’ utile per creare la scuola del
futuro che sia allineata alle direttive europee e alle migliori pratiche
europee. L'obiettivo è creare un
sistema formativo migliore per avere cittadini più robusti in grado di
competere in un mercato sempre più europeo».
Lo ha detto il ministro Profumo nel corso di un'intervista radiofonica.
E ne avrei a centinaia di esempi come questo… La mia domanda
ricorrente e che mi turba profondamente è: “Ma dove stiamo correndo e perchè?”
Questa smania di anticipare i
tempi oramai ci sta travolgendo..E tanti genitori sono completamente abbagliati
da questa chimera della precocizzazione e totalmente “deleganti” rispetto alla
scuola ed ai più disparati esperti di turno che le gravitano attorno..ma che
fretta c’è? Perché i bambini devono “sbrigarsi” ad imparare????
Cosa c’è dietro tutto questo? Io
credo ci sia un sistema davvero malato.
Le maestre in molti casi non hanno
colpa..Anche la più “illuminata” viene subito fagogitata dal sistema -scuola e
dai suoi dirigenti preoccupati di cose quali: come renderla più competitiva
rispetto alle altre scuole del territorio?come fare in modo da attrarre il
maggior numero possibile di iscritti?Ed ecco che nasce la miriade di
laboratori, alcuni davvero improbabili, e l’offerta formativa si amplia
presentando una vetrina lussureggiante dinanzi agli occhi trasognanti di alcuni
genitori. Ma non solo..spesso la competizione si sposta direttamente tra le
sezioni all’interno di una scuola, o addirittura all’interno di uno stesso
team. Le maestre gareggiano tra di loro per diventare la “maestra più ambita”,
quella tenuta in palmo di mano dal dirigente e per la quale i genitori
farebbero carte false! Ed ecco che le insegnanti si affannano per far compilare
il maggior numero di schede e riempire pagine e pagine di quaderni ai poveri
scolari. I dirigenti diventano imprenditori, stretti nella morsa dei
finanziamenti, dei conti da far quadrare e della competizione più sfrenata con
altre scuole flagellate dai tagli di risorse ed insegnanti. La scuola stessa è oramai una grande impresa
dove si deve “produrre” il più possibile, nel più breve tempo possibile,
riducendo al massimo i costi e stando al passo con gli altri Stati. Il
risultato: insegnanti e dirigenti super-stressati e bambini allo sbando..
Tutto questo sembra rispondere a
delle logiche davvero lontane dal centro di interesse principale: IL BAMBINO,
ciò che veramente importa. Perchè è vero che l’educazione delle future
generazioni è una questione politica ed economica, ben lo sanno i nostri i
nostri politici, ma se perdiamo di vista il bambino, le sue esigenze, il suo
sguardo sul mondo, abbiamo perso di vista la questione.
Una scuola diversa è possibile?
Di certo non è possibile
trascurare dei dati importantissimi. Oltre cinquantamila bambini già
frequentano in Italia metodi di insegnamento "alternativi", dove
spesso i programmi ministeriali restano fuori dalle aule, o comunque vengono
proposti con approcci diversi. Dove, pur con grandi differenze, il mondo viene
visto dal basso verso l'alto e non dall'alto verso il basso, con gli occhi dei
bambini insomma, più che con gli occhi degli adulti. I numeri di queste scuole
sono in costante aumento, iscrizioni dal 30 al 40% in più. Diversissimi
naturalmente gli indirizzi didattici. C'è perfino chi crea asili d'infanzia
in autogestione e chi finanzia in proprio classi e aule, restaurando magari una
casa colonica o un edificio abbandonato, purché il crescere e l'apprendere
siano percorsi sereni.
Al centro c’è la libertà di
esprimersi attraverso le proprie attitudini, la scoperta di numerose forme
d’arte, ma soprattutto la necessità di vedere il mondo, anche quello
dell’insegnamento, con gli occhi di un bambino. Da qui, si esercita la
disciplina non vista come restrizione e regole legate al comportamento sociale,
ma come ricerca di un’individualità personale, intima, unica.
E’ la scelta di quei genitori che
decidono di istruire i figli al di fuori di un sistema scolastico. Con tutte le
regole del caso, tenendo ben presente l’articolo 30 della Costituzione che
recita “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire, educare i
figli.. nei casi di incapacità dei genitori la legge provvede che siano assolti
i loro compiti”. E ciò che ne segue
nell’articolo 33: “ l’arte e la scienza sono libere e libero ne è
l’insegnamento.. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed
istituti di educazione..”.
Ma guardiamoci un po’ intorno e
cerchiamo di capire un po’ meglio di cosa stiamo parlando. Non mi dilungherò
molto sulle diverse pratiche e pedagogie perchè sarebbe un discorso davvero
immenso. Preferisco lasciarvi delle tracce video molto interessanti, in cui parlano i protagonisti, per poi
scegliere liberamente voi cosa approfondire su testi qualificati. Ho scelto alcuni
indirizzi secondo me degni di menzione e attenzione. Per me rappresentano una
piacevole boccata d’aria, finalmente rallentiamo un po’ la corsa…
SCUOLA LIBERTARIA.
“I bambini non hanno bisogno di insegnamenti, ma
di amore e comprensione.
Per essere naturalmente buoni hanno bisogno di
sentirsi approvati e liberi”.
Alexander Neill (fondatore della scuola di Summerhill)
L’educazione libertaria è un insieme di principi ed
esperienze unite ad una pratica organizzativa di tipo democratico che riconosce
ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze la capacità di decidere
individualmente e in gruppo come, quando, che cosa, dove e con chi imparare e
la capacità di condividere in modo paritario le scelte che riguardano i loro
ambiti organizzativi.
L’educazione libertaria fonda la relazione educativa
adulto-bambino sul riconoscimento di tali capacità quali mezzi per lo sviluppo
dell’autonomia e della libertà di scelta dei bambini.
Partendo dall’espressione delle proprie necessità
(conoscitive, pratiche) il bambino ha la possibilità di sperimentare nei propri
tempi e modi le conseguenze delle proprie scelte e la relativa assunzione di
responsabilità. In questo modo egli acquisisce consapevolezza di sé nel
mondo e cresce nella capacità di autostima ed autovalutazione.
L’educatore-accompagnatore ha il compito di
affiancare il bambino in un comune processo di indagine/scoperta/creazione che
è alla base del conoscere.
Adulto e bambino sono sullo stesso piano come
persone, ma la loro diversità è riconosciuta come fondamentale e dà luogo a
diversi ruoli nel processo di apprendimento.
Bambino e adulto possono definire
dei progetti di apprendimento condivisi. La relazione adulto-bambino nella
scuola libertaria è fondata sul rispetto reciproco. L’autorevolezza che
scaturisce dall’esperienza pregressa e dalla capacità di relazione
dell’educatore-accompagnatore non giustifica un atteggiamento manipolatorio
volto ad indurre nel bambino qualsiasi forma di dipendenza dal giudizio
dell’adulto.
Gli “errori” vengono identificati come opportunità in
un comune processo di riflessione e rielaborazione al fine di favorire
l’autocorrezione. Il processo di
valutazione fa leva in primo luogo sul confronto e l’autovalutazione e non
implica in nessun caso un giudizio sulla persona, centrando l’attenzione
sulla valutazione del processo di apprendimento. In tal modo il bambino e
l’educatore-accompagnatore sono coinvolti in una valutazione reciproca:
entrambi hanno l’opportunità di valutare qualità ed efficacia del lavoro
svolto.
La scuola libertaria è uno spazio aperto in cui un
insieme di relazioni finalizzate ad uno scopo educativo e di apprendimento
vengono organizzate attraverso istituzioni di democrazia partecipata.
Le decisioni che riguardano l’organizzazione, a vari
livelli e con varie modalità, e le attività della comunità scolastica vengono
prese all’interno di un’assemblea. Ogni membro, indipendentemente da età e
ruolo, ha diritto di voto. Compito dell’assemblea è anche quello di
stabilire regole e sanzioni che disciplinano la gestione degli spazi, le
responsabilità e i diversi aspetti della vita della comunità e di verificarne,
con modalità condivise, l’efficacia.
Punto di riferimento importantissimo è sicuramente il sito ufficiale dell’EUDEC,
consultabile all’indirizzo: http://www.eudec.org/
Vi è poi il sito della
Rete per l’Educazione Libertaria, movimento che riunisce la maggior parte delle
realtà italiane: http://www.educazionelibertaria.org/
Ed ecco alcuni testi base per approfondire:
SCUOLA STEINERIANA
"Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che
insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa."
Rudolf Steiner
La pedagogia Waldorf mira a
sviluppare individualità libere, in grado di continuare ad imparare dalla vita.
Va in questa direzione cercando di riconoscere, coltivare e portare a
manifestazione le potenzialità di ciascun bambino, rispettando i tempi della
sua evoluzione fisica e interiore.Il bambino è un essere in divenire e
importanti trasformazioni sono in relazione a diverse fasi di sviluppo. Queste
sono legate ad un ritmo di settenni. L'approfondita conoscenza dei processi di
sviluppo permette all'educatore di coglierli e accompagnarli con interventi
pedagogici adeguati.
Grande importanza hanno le
conoscenze su come, parallelamente a importanti mutamenti fisici, si evolvono
gradualmente le facoltà dell'animo umano: volere, sentire e pensare. Per un
sano sviluppo del bambino è necessario cercare un equilibrio dinamico, in altre
parole un "respiro", tra due correnti:
• Da un lato devono essere
educate le capacità di accogliere e comprendere il mondo esterno attraverso un
affinamento dei sensi e, successivamente, la conquista di un rigoroso pensiero
riflessivo.
• Dall'altro bisogna curare nel
bambino tutto ciò che lo rende attivo: l'attività motoria, la fantasia, l'espressività,
la creatività, l'iniziativa. Sono infatti questi ultimi aspetti che nell'epoca
contemporanea dominata dalle informazioni, dalle macchine e dalla realtà
virtuale, rischiano di venire trascurati; il che può comportare un
impoverimento dell'esperienza del bambino e, soprattutto, pregiudicare la
formazione di una sana e forte capacità di iniziativa autonoma.
Si accompagnerà il bambino a
sviluppare sempre armonicamente l'attività delle mani, del cuore e della mente.
Questo avviene, per esempio, attraverso
l'esperienza del ritmo, con l'alternarsi giornaliero di attività pratiche,
creative e che stimolano l'ingegno e attraverso le celebrazioni legate alle
festività dell'anno. Viene riconosciuta pari dignità alle materie
intellettuali, artistiche e manuali, con la consapevolezza che dita abili
producono abilità di pensiero.
Questo è il video di una scuola steineriana molto bella
negli Stati Uniti.
E qui trovate alcuni testi fondamentali.
SCUOLA Montessori
“Il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è
il nostro maestro, anche nei riguardi della sua educazione”
Maria Montessori
L' impianto educativo della Montessori si basa sul presupposto che ci sia, da parte dei piccoli, una naturale e spontanea predisposizione all'apprendimento, al lavoro, alla costruzione di qualcosa, all'interessamento verso il mondo esterno… essenziale è l'ambiente, che deve essere scientificamente organizzato e preparato ad accoglierli. Il duplice ruolo dell'adulto, secondo la Montessori, era di costruire un ambiente in grado di suscitare gli interessi che via via il bambino maturava e dimostrava di avere, e quello di non ostacolare in nessun modo il lavoro pratico e psichico a cui ciascun fanciullo andava dedicandosi nel corso della sua infanzia. Il metodo montessoriano mette in luce il bisogno del bambino di far emergere quanto in lui già esiste ed il dovere di ogni educatore di non impedire, ma anzi di liberare, la voglia ed il bisogno del piccolo di adempiere a quella che è la sua naturale tendenza. E' l'ambente a rivestire per la Montessori un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita dei bimbi; gli arredi devono essere pensati e studiati tenendo conto dell'età e della corporatura dei piccoli, costruiti all'insegna della leggerezza in modo che, proprio a causa della loro fragilità, rivelino un utilizzo sbagliato o mancanza di rispetto da parte di coloro che ne fanno regolarmente uso. Importante è anche il concetto di ordine, il cui mantenimento è il compito principale del bambino nella convinzione che solo un ambiente ordinato e organizzato è in grado di far emergere le virtù nascoste di chi lo frequenta e lo vive. Gli insegnanti, che assumono il ruolo di figure di aiuto, facilitazione, organizzazione e osservazione della vita psichica e culturale del bambino. Ciascun bambino segue un suo personale percorso formativo fatto di esplosioni, processi formativi lenti e sotterranei che seguono un andamento assolutamente casuale e personale. Le attività didattiche vengono strutturate in modo tale che il piccolo possa svolgere individualmente il suo lavoro, dove il controllo dell'errore non risiede nella supervisione dell'adulto ma nel successo dell'azione.
Guardate questi due video!
Per maggiori informazioni sul metodo Montessori, per
avere l'elenco completo di tutte le scuole che in Italia si rifanno ad esso e
per conoscere nel dettaglio le teorie e gli studi portati avanti da Maria
Montessori è possibile visitare il sito
Qui alcuni testi fondamentali.
EDUCAZIONE NEO-UMANISTA
“La società umana è da
considerare non tanto come un fiore quanto come un giardino con innumerevoli
fiori, ognuno con un suo fascino ed un suo profumo. Dobbiamo prenderci cura del
giardino avendo amore per ogni singolo fiore che lo compone.” P.R. Sarkar (maestro e filosofo
indiano)
Se è vero, come molti scienziati affermano enfaticamente, che noi utilizziamo al massimo l'1% delle nostre potenzialità mentali. Allora il primo dovere dell'educazione deve essere quello di "tirare fuori" (dal latino e-ducere = condurre fuori) tutte quelle potenzialità addormentate nella persona in maniera da ottenere un essere umano completo in tutti i suoi aspetti. Questo è l'obiettivo dell'educazione Neoumanista: sviluppare il massimo potenziale umano in ogni bambino.
L'educazione Neoumanista educa il
bambino nella sua integrità, non riempie solo l'intelletto di informazioni e
nozioni, né allena lo studente a gratificare, come se fosse un robot, la
propria insegnante con la risposta "giusta". Ma cosa si intende per
"bambino nella sua integrità"? O meglio quali sono tutte le
dimensioni della personalità che bisogna sviluppare per diventare pienamente e
veramente esseri umani?
Secondo gli antichi insegnamenti
dei maestri spirituali - nonché secondo le attuali teorie della fisica -
l'esistenza non è una singola realtà, ma un insieme continuo di diversi
livelli, da quello più denso e grossolano cioè la materia, attraverso quello
più sottile dell'intelletto fino al livello ancor più sottile della coscienza.
Ciò si manifesta anche nei diversi livelli della mente attraverso i sensi,
l'intelletto, la creatività, l'intuizione, la spiritualità. Ciò che rende unica
l'educazione Neoumanista è che essa sviluppa sistematicamente tutti gli aspetti
dell'esistenza umana. Essa è una vera educazione olistica, globale poiché
nessuna espressione della natura umana viene trascurata, nessun aspetto della
vita viene ignorato.
L'educazione Neoumanista, usando
il meglio della saggezza antica e delle più recenti scoperte psicologiche e
biologiche, sviluppa tutte le facoltà dei bambini in modo armonioso e
progressivo. Esistono attualmente circa 2000 scuole Neoumaniste in tutto il
mondo in paesi industrializzati come in villaggi tribali; i giovani che ne
escono manifestano una personalità viva e forte, creatività, felicità
interiore, desiderio di conoscenza, spiccata intelligenza, senso altruistico e
soprattutto una visione spirituale della vita.
«Ognuno ha in se stesso
qualcosa di divino [...]. Nostro compito è trovarlo, usarlo e svilupparlo. Il
primo dovere dell'educazione dovrebbe essere aiutare l'anima in crescita ad
esprimere ciò che ha di meglio in se stessa e farne un ottimo strumento per un
nobile uso».
Queste scuole sono un meltingpot
di razze diverse, dove i bambini, aiutati ad esprimere ciò che di meglio cela
la loro interiorità, possono imparare quattro lingue contemporaneamente.
Si lavora su obiettivi, contenuti
e metodi di un nuovo sistema educativo, si fanno ricerche sul valore formativo
delle arti, molto valorizzate, sulla cultura indiana e gli elementi nodali
dello sviluppo umano e molto altro ancora. In questo piano educativo viene
lasciato molto spazio, oltre che alla creatività, allo yoga, alla meditazione e
al lavoro sul corpo inteso non solo come sport ma anche come esercizi di
consapevolezza fisica.
Si cerca di formare persone
libere, profondamente coscienti di sé. Del resto nessun cambiamento può essere
fatto, nel contesto umano, fin tanto che non c'è un'autentica trasformazione
nella dimensione della coscienza.
Ecco i video girati dagli
stessi alunni alla Sunrise School di Londra:
Per approfondire:
Ma lo sapevate che è possibile
non andare a scuola? Nel nostro ordinamento è obbligatoria l’istruzione
primaria, ma non la frequentazione di una scuola, pubblica o privata.
Esiste
infatti un’alternativa alla scuola che è chiamata “scuola paterna” o “scuola
familiare“. Per tutto il periodo dell’istruzione obbligatoria, infatti, è
possibile imparare a casa, con i genitori o con altre persone competenti.
Insomma, questo istituto che sembrerebbe d’altri tempi, perso tra precettori ed
istitutrici, non solo è ancora esistente, ma sta ritrovando un suo spazio
culturale. I genitori devono:
- attestare di possedere i mezzi
e le competenze necessarie allo svolgimento dell’incarico oppure attestare che
l’incarico sarà svolto da persone competenti;
- comunicare per iscritto, entro
la data prevista per l’iscrizione a scuola, alla Direzione Didattica di appartenenza,
la loro decisione;
- presentare il proprio figlio agli esami, previa formale
domanda di ammissione agli stessi, corredata dal programma svolto.
- presentare un “preventivo di
programma”, che anticipa il lavoro del bambino e poi un programma vero e
proprio, da consegnare alla scuola e che la Direzione Didattica può richiedere
prima che l’anno scolastico sia terminato. Nella elaborazione del preventivo di
programma si deve tenere delle direttive Ministeriali.
Le scuole paterne non sono necessariamente rivolte ad un solo
studente, nell’ambito della sua famiglia. Si ricorre a questo istituto
giuridico anche per l’istruzione di piccoli gruppi di bambini, curati dai
propri genitori che si riuniscono in gruppi e provvedono personalmente o dando
incarico a persone qualificate all’insegnamento di diverse materie.
HOMESCHOOLING.
John Holt, il 'padre'
dell'homeschooling, affronta questo tema nel suo libro 'Teach Your Own',
sostenendo:
“I genitori che desiderano istruire personalmente i propri
bambini dovrebbero: innanzitutto, amare la loro compagnia, la loro presenza
fisica, la loro energia, le loro sciocchezze, la loro passione. Devono
apprezzarne la conversazione e le domande, ed essere felici nel cercare una
risposta.
Devono considerare i propri figli come degli amici, degli amici
molto cari. Sentirsi felici quando li hanno vicini e sentirne la mancanza
quando non ci sono. Devono avere fiducia in loro in quanto persone, rispettare la
loro fragile dignità, trattarli con gentilezza, prenderli sul serio. Devono
sentire nel proprio cuore lo stupore dei propri figli, la loro curiosità, il
loro entusiasmo di fronte al mondo. E devono avere abbastanza fiducia in se
stessi, scetticismo nei confronti degli esperti, desiderio di essere diversi
dagli altri e di assumersi completamente la responsabilità dell’istruzione dei
propri figli. I bambini non hanno bisogno, non vogliono, non possono sopportare
sei ore di lezione al giorno. In questo senso, quindi, l'homeschooling diventa
un felice mix tra scuola formale e scuola informale: insegna ai bambini cose
concrete (matematica, storia, geografia, biologia, anatomia, fisiologia, lingue
straniere, ecc...), ma lo fa attraverso l'esperienza e soprattutto la libertà.
La scuola familiare non si svolge infatti solo tra le mura domestiche:
l'apprendimento avviene ovunque, perchè è il mondo nella sua estensione più
larga, a diventare una 'scuola'.”
Qui trovate due video interessanti di una mamma
homeschooler:
http://www.youtube.com/watch?v=kGXcGYECIuY&feature=player_embedded
La mamma è la stessa, ma il primo video mi piaceva perchè ci sono "scene di vita quotidiana"..
La mamma è la stessa, ma il primo video mi piaceva perchè ci sono "scene di vita quotidiana"..
ed ecco dei link molto utili per approfondire:
Questi testi potranno guidarvi nel cammino verso una
nuova consapevolezza del vostro ruolo di genitori e insegnanti.
John Holt
Questo discorso mi prende moltissimo come mamma, come
educatrice, come insegnante. Meritava molto di più, pertanto non sono riuscita
ad essere più sintetica di così…!!!!!
Buona visione!
NICOLETTA.
NICOLETTA.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un commento!