Percorrendo la
fascia zodiacale, il sole attraversa ogni anno i quattro punti cardinali
chiamati equinozi e solstizi.
Questi quattro punti, solstizi ed equinozi,
coincidono con le quattro feste dette cardinali: Natale, Pasqua, S. Giovanni e
San Michele, feste istituite per ricordare agli uomini che in quelle date il
sole immette nell'universo delle forze particolarmente potenti, forze che gli
uomini, se coscienti, hanno la possibilità di utilizzare per la loro
evoluzione.
L'invio di tali forze è organizzato e regolato da grandi spiriti
incaricati di distribuire le energie sulla superficie del pianeta. Celebrare le
feste dei santi significa ricordarci che esiste un mondo soprasensibile, oltre
quello materiale, quotidiano, che ci tiene sempre più legati alla terra e alle
cose in modo individuale.
Nella pedagogia steineriana i ritmi dell'anno vengono
vissuti con attenzione ed è necessario creare atmosfere adatte a far vivere ai
nostri bambini lo spirito di quel particolare periodo dell'anno. L' avvicendarsi
delle stagioni, solstizi ed equinozi, vengono così vissuti come momenti ritmici
di intenso significato.
Anche se viviamo una quotidianità fondamentalmente
laica e stiamo alla larga da dogmi e dottrine, il rituale delle celebrazioni
dei santi può essere un bellissimo modo per ricordarci che non c'è solo la
materia ma anche qualcosa di più: c'è la magia, c'è un mondo soprasensibile da
scoprire, ci sono la fantasia e la meraviglia che si possono, si devono
coltivare.
La festa di
Michele, il 29 settembre, avviene nel momento in cui declina l’estate e
sopravviene l’autunno. In questo periodo dell'anno, la stagione ha un'atmosfera
diversa: l'aria è più fresca, le giornate si accorciano e le chiare notti
d'autunno sfoggiano un meraviglioso cielo stellato. Questo silenzio e pace
esteriore sono la condizione migliore per destare la coscienza personale e fare
un lavoro di ricerca interiore. “Cosa c’è in me che voglio cambiare?”. E’ il
momento migliore per farlo, per trovare la forza, il coraggio, la volontà. E’
la prima delle tre feste tradizionali che preparano i bambini al Natale
attraverso le immagini. Verranno poi la festa di san Martino e la festa di san
Nicola.
Molte vecchie leggende raccontano della battaglia di san Michele
contro il drago, di come egli riuscì a sconfiggerlo e scacciarlo dai cieli. Dal
Medioevo si tramanda anche la leggenda di san Giorgio, il cavaliere che libera
la principessa dal drago uccidendo il mostro con la sua lancia. Le battaglie
del cavaliere sulla Terra e di san Michele in cielo sono metafore delle qualità
umane di maggior pregio. Entrambe esprimono il coraggio e la chiarezza di
pensiero, qualità necessarie per superare l'egoismo, la codardia e la falsità.
In un momento
in cui l’estate ha esaurito la sua forza di propulsione verso l’esterno e piano
piano ci si ritira verso l’interno occorre trovare all’interno di ognuno di noi
la luce da cui prima si attingeva fuori, la forza, la motivazione, la voglia di
intraprendere un lungo e freddo inverno. E questa forza la troviamo accendendo
come un lumino interiore, una piccola consapevolezza che potrà ardere al calore
della nostra volontà fino a diventare verso Natale un vero e proprio braciere.
Come la vita
prosegue la sua crescita nel buio della terra, anche il bambino coltiva se
stesso nel tepore della casa, nella quiete della sua interiorità,
nell’osservazione della natura che perde le foglie e che si ritira in sé
stessa. Questo è il senso della sfida proposta da san Michele!
La bellezza
luminosa di questo periodo autunnale è quella della veste di Michele, "che
a volte riluce di oro solare e a volte risplende interiormente come
un'irradiazione argentea". L'immagine di Michele che tiene la sua spada di
ferro puntata sul drago è per l'Uomo, secondo Steiner, un grande "appello
rivoltogli per l'azione interiore". Perché egli impari a festeggiare la
festa di S. Michele "facendone - appunto - una festa di liberazione da
ogni timore o paura, una festa dell'iniziativa e della forza interiori, una
festa che sia un appello all'autocoscienza scevra da egoismo."
San Michele è
un angelo molto forte. Un angelo coraggioso che ha l’ardire di cacciare
Lucifero dal Paradiso.
Simbolo di un coraggio che dovremmo avere anche noi
nella nostra vita, nello scegliere la nostra felicità, la vita che si vuole
vivere.
Ecco cosa
possiamo leggere ai nostri bimbi.
La
leggenda di S. Giorgio e il drago.
“C'era una
volta una città in cui tutta la gente era triste, perchè fuori dalle mura c'era
un drago che ogni giorno pretendeva una fanciulla pura, senza macchia,
altrimenti avrebbe distrutto l'intera città. Ma ora non c'era, da sacrificare a
lui, più nessuna fanciulla pura e senza macchia.
Rimaneva
solo la figlia del re, e il re si rifiutava di dare al drago la sua unica
figlia. La principessa però disse: "Devo andare dal drago, come hanno
fatto tutte le fanciulle che sono dovute ma morire per la loro città. Io voglio
che sia così anche per me". Su nel Cielo, il Signore era rimasto a
osservare, ma ora che il drago chiedeva proprio la principessa, chiamò il suo
fedele angelo San Michele e gli disse: "Devi trovare un cavaliere sulle
Terra che combatta il drago, prima che sia troppo tardi". San Michele volò
sulla Terra e iniziò la ricerca. Lontano, molto lontano, in un bianco castello
in mezzo alla foresta, viveva un cavaliere chiamato Messer Giorgio.
Stava
giusto sellando il suo cavallo, quando udì una voce dall'alto che gli diceva: "Devi
cavalcare fino a una città in cui c'è un drago, e dovrai combattere contro
questo drago prima che catturi la figlia del re". Messer Giorgio spronò il
suo cavallo e raggiunse la città proprio quando la principessa stava per essere
condotta dal drago. "Aspettate!" gridò Messer Giorgio. "Lasciate
che la principessa rimanga al castello. Io ucciderò il drago!" "Tu
sei pazzo"; gridò la folla, "ti sputerà addosso fiamme e
veleno!" Ma Messer Giorgio non aveva paura. Rabbonì il suo cavallo che si
era innervosito e segretamente chiamo Michele, il fedele angelo del Signore.
"Che devo fare quando il drago mi sputerà addosso fiamme e veleno?"
gli chiese. "Indossa questo mantello della verità e guarda che cosa
succede," fu la risposta. Subito, sulle sue spalle comparve un mantello
azzurro. Messer Giorgio cavalcò incontro al drago, che era furioso perchè la
principessa non gli era stata portata. Si lanciò sul cavaliere e sputò fiamme e
veleno, ma Giorgio tenne il mantello della verità alto di fronte a sé. Quando
le fiamme e il veleno colpirono il mantello, vennero respinte indietro proprio
negli occhi del drago, che rimase per un momento accecato. Allora diventò
completamente pazzo di collera, e si lanciò ancora una volta sul cavaliere.
Questa volta, però, riuscì a strappargli il mantello. Messer Giorgio allora
sguainò la spada e colpì il drago. Ma quando la spada toccò il drago, essa si
sbriciolò in mille pezzi. Intanto gli abitanti della città, saliti sulle mura,
osservavano trepidanti la lotta di Messer Giorgio contro il drago; quando
videro la sua spada distrutta, il più coraggioso di loro disse: "Venite,
dobbiamo andare ad aiutare Messer Giorgio". Così gli cavalcarono incontro,
con la spada in pugno. Ma ogni volta che una spada colpiva il drago, si
sbriciolava in mille pezzi. "Che cosa dobbiamo fare?" chiesero.
"Dobbiamo chiedere l'aiuto di San Michele," disse Messer Giorgio. Si
rivolsero allora tutti a San Michele, che sentì la richiesta di aiuto e volò
fino al Signore. Egli staccò un pezzo di sole e lo diede all'angelo. San
Michele toccò con il pezzo di sole la spada di Messer Giorgio, e la spada tornò
immediatamente intera. Ora risplendeva così luminosa che brillò su tutte le
spade degli altri uomini coraggiosi, ed esse tornarono integre come prima.
Allora gli uomini, guidati da Messer Giorgio, si lanciarono contro il drago,
che venne accecato dalla luce della spada. Quando Messer Giorgio infilò la
spada nel drago, questi si spaccò in mille pezzi, ucciso sul colpo. Allora il
re uscì dalla città con sua figlia e disse a Giorgio: "Tu ci hai salvati,
Messer Giorgio, e come ricompensa avrai mia figlia e metà del mio
regno". Tornarono alla città guidati da Messer Giorgio, con il re e la
principessa, seguiti da tutti gli uomini coraggiosi che lo avevano aiutato.”
Cosa fare con
i bambini in questa festa? Noi
ci siamo ispirati a quel che si fa nelle scuole steineriane. Vi racconto quel
che abbiamo fatto l’anno scorso. Per prima cosa abbiamo rinnovato il nostro
“cesto delle stagioni” raccogliendo pigne, foglie ingiallite, bacche..Poi abbiamo
fatto la marmellata di uva (si può fare di fichi o di prugne) che abbiamo
regalato in piccoli vasetti decorati ai nonni e agli zii! Che pazienza togliere
tutti quei semini e poi schiacciare gli acini e passarli con la rotella,
fantastiche quelle manine laboriose e lo sguardo concentrato in quell' opera
grandiosa! Nella lunga attesa della marmellata sul fuoco siamo andati sul
terrazzo a fare giardinaggio: abbiamo messo i bulbi di narciso e tulipano a
"riposare nei lettini di terra" e li abbiamo salutati promettendo di
rivederci in primavera (infatti sono fioriti con grande gioia a Pasqua!). Se
avete una macina a mano potete divertirvi a macinare il grano in casa! E infine abbiamo fatto il pane di san
Michele, a forma di spiga. Una parte essenziale della celebrazione della festa
di San Michele è il racconto della storia di san Giorgio, al quale San Michele
offre il suo aiuto in cielo. Non tutti i preparativi dovrebbero essere fatti
sotto gli occhi dei bambini. Ci devono essere delle sorprese, delle inattese
magie che gli adulti hanno preparato in gran segreto.
E' importante, perchè
anche la vita ha i suoi segreti: enigmi, cose a prima vista poco ovvie che
suscitano nei bambini forze nascoste.
Io e mio marito abbiamo preparato per la
bimba uno spettacolo di burattini usando come testo la storia riportata qui
sopra! La piccola spettatrice ha preso posto, la stanza illuminata solo da una
candela, con il suo cagnolino di pezza stretto stretto..si va in scena!
Cavalieri, principesse, draghi, santi e battaglie..(mamma e papà buffissimi
nascosti dietro la baracca ad armeggiare con le cose che scivolavano di mano da
recuperare con la luce fioca..) e gran finale con san Michele che chiama dal
pubblico un cavaliere coraggioso (Sara) e gli dona la spada (di legno
acquistata in un mercatino di una festa medievale), il mantello (fai-da-te in
stoffa azzurra) ricoperto di stelline (quelle che si attaccano al soffitto e
che si illuminano al buio) e la fascia d'argento (recuperata da qualche vecchio
pacco natalizio) per aiutare san Giorgio a sconfiggere il terribile drago! Non
vi dico l'emozione di Sara investita di quel ruolo e la nostra ancor più grande
nel vederla coinvolta e trepidante in quell' atmosfera magica.. E’ stata
felicissima!!!E per noi è stato davvero molto bello..perchè eravamo tutti lì, intimamente coinvolti nel celebrare questa festa! Gli occhioni di Sara pieni di
meraviglia e il suo coraggio (per lei REALE!) nel brandire la spada contro il
povero drago-burattino impagabili!!!!
Insieme abbiamo mangiato il pane di san
Michele e bevuto un centrifugato di mele. La mela è il frutto della conoscenza,
e compare in tutte le feste che precedono il Natale. L'umanità raggiunge la
libertà mangiando il frutto della conoscenza. La mattina dopo le abbiamo fatto
trovare un libro sotto il cuscino (donatole da San Giorgio per ringraziarla
dell’aiuto della sera prima..), questo qui:
L'ho trovato irresistibile!
Per quest’anno
invece le ho preso questo libro:
Ecco la ricetta del pane di San Michele:
Mettere a
mollo nel latte il pane avanzato (o 1cf di pancarrè con mezzo litro di latte) e
quando è morbido passarlo nel frullatore (stando attenti a non frullare troppo,
non deve diventare una crema..). Aggiungere zucchero a piacere, 2-3 cucchiai di
cacao amaro, 1 cf di amaretti sbriciolati fini fini, 1 paio di cucchiai di
uvetta, pinoli, 2 uova e coriandoli di buccia di 1 limone (si può aggiungere
anche mela a tocchetti). Mescolare tutto, mettere in una tortiera ben unta,
cuocere per ca 35 minuti a 160 gradi.(controllare con lo stecchino..se esce
pulito, il pane è ok!)
Qui trovate le
ricette per i biscotti di San Michele
(in alternativa al pane):
Se volete cimentarvi in lavoretti creativi per l'occasione:
Per acquistare una macina a mano (che ovviamente non vi servirà solo per San Michele..):
Riferimenti
bibliografici:
Buona ricerca interiore!
NICOLETTA.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un commento!