“Io credo che
in compito dell’uomo non
sia quello di dominare la natura, ma
precisamente
quello di coltivare: coltivare se stesso così come coltivare la
natura, proprio
perché non sono separabili. Direi di più: una
coltivazione di me stesso che non
sia
anche cultura della natura non è
cultura dell’uomo, e io non faccio
separazione fra coltivazione del corpo,
coltivazione dell’anima e
coltivazione
della natura.”
Raimon Panikkar
Nelle metropoli
moderne esistono piccole ma numerose e importantissime realtà: gli orti urbani.
Queste esperienze sono in grado di porre rimedio, seppur a livello
microscopico, alle storture del sistema consumistico e capitalistico:
costituiscono dei polmoni verdi per le metropoli industrializzate, educano a
pratiche ambientali sostenibili, rispondono all'esigenza di "fare
comunità" e offrono un'alternativa alle categorie sociali emarginate dalla
società moderna. L'orto può costituire un’alternativa su piccola scala alla
grande agricoltura intensiva, basata su ritmi di coltivazione innaturali,
sull’ampio utilizzo di pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti, strumenti atti a
conseguire il massimo rendimento per ettaro in termini di produzione. Ma i
risvolti positivi in termini ambientali non si fermano al rifiuto della pratica
intensiva e alla coltivazione di prodotti sani; gli orti urbani costituiscono
un fondamentale polmone verde per le città e contribuiscono spesso al recupero
di aree degradate, sporche e abbandonate della metropoli.
L’Orto Sociale
urbano di BARI “Ortocircuito” nasce nell' Aprile 2010. È un gruppo di amici, non è
un’associazione, non è un’istituzione, non è un gruppo organizzato. Nasce
attorno ad un sogno, un desiderio, quello di riappropriarsi di alcuni spazi verdi
degradati, abbandonati, per poterli restituire a noi cittadini. Il sogno inizia
nel 2009 attorno a poche persone che pian piano sono aumentate fino a diventare
oggi 30 e più. Hanno individuato un terreno abbandonato, quello accanto alla
Parrocchia S.Marco, nel quartiere Japigia di Bari. Un'area strategica innestata tra una Chiesa, un Centro Commerciale (Ipercoop) e di fronte al Polivalente, il polo studentesco più importante della città. E' il posto giusto per lasciare un segnale della volontà di restituire la bellezza che la terra può dare al nostro futuro. Hanno pertanto recuperato quest'area,
curata e cominciato a piantare. Non usufruiscono di alcun contributo, si
autofinanziano. Quest’iniziativa fa parte di un network internazionale. È un orto sociale, dove ci si incontra
per abbracciarsi, sorridere, scambiarsi energia. Nella percezione comune
coltivare è frutto del lavoro del singolo contadino, coltivare è fatica e
sudore. Questo resta fondamentalmente vero, ma Ortocircuito crede che il
recupero di un rapporto perduto con la terra possa essere momento di
aggregazione e di incontro multi-generazionale, dagli anziani, che portano la
loro esperienza, ai bambini che scoprono la meraviglia di veder crescere una
pianta di pomodori che poi finiscono sul loro pane, olio e sale...
Insomma, Ortocircuito nasce con l`intento di recuperare importanti valori quali
l’attenzione verso l’ambiente, l’agricoltura sostenibile, il rispetto delle
biodiversità, il recupero di prodotti tipici del territorio e quelli
dimenticati o a rischio di estinzione, il consumo di frutta e ortaggi di
stagione. Si tratta di un’azione collettiva nella condivisione di stili di vita
sobri e responsabili, propri della millenaria cultura contadina di questi
territori. L’orto come spazio sociale aperto, solidale e sostenibile.
Degna di merito
è l’iniziativa di inclusione sociale nata in collaborazione con il Centro
Diurno “Massimo”. Un orto diverso? No. Un orto per tutti! Questa è l'idea che
caparbiamente ha unito due gruppi nello sforzo comune di rendere agibile uno
spazio, un tempo abbandonato, alla portata di tutti. Riuscire ad
"innalzare la terra" per avvicinarla anche a chi altrimenti non
avrebbe potuto neanche toccarla. Si coltiva insieme un orto speciale. Tutti noi
sappiamo quanto faccia bene una passeggiata nel bosco o in un parco cittadino,
la semplice visione degli alberi e dei colori dei fiori, quando si è molto
stressati e stanchi: se tutto questo è vero, si può comprendere come un
rapporto attivo con la natura possa ulteriormente favorire le proprietà
terapeutiche naturali dei luoghi verdi con le persone in difficoltà, malati,
disabili etc... L' ortoterapia lavora con un materiale ‘vivente’: nei ‘giardini
terapeutici’ si trova o si ritrova la fiducia nelle proprie capacità di far
vivere, crescere e curare un essere vivente, si sviluppa un metodo di lavoro,
che consente di raggiungere un obiettivo, rappresentato dalla crescita della
pianta, si lavora tutti insieme favorendo la socializzazione. Fornisce dunque
nuove motivazioni e nuovi stimoli ed in questo senso, è in grado di dare un
sostegno molto importante alle persone con difficoltà.
Ortocircuito
lavora anche con le scuole della città per realizzare laboratori di educazione
ambientale.
L’orto
costituisce punto di incontro in cui creare dei legami spontanei e sinceri,
luoghi in cui ci si riappropria del proprio tempo, perché coltivare significa
saper attendere, sganciandosi dai ritmi frenetici della società moderna.
Nell’orto si organizzano scampagnate, pic-nic, tavolate. Non dimentichiamo i
momenti conviviali già organizzati: “La rape vòle l’alisce”, “A ma scì a fa le pèmudure” “Party con l’insalata” “Iagghie e cepodde volene la zappodde” per piantare tutti insieme e poi consumare i
prodotti raccolti in allegria attorno ad una tavola imbandita. E ancora quelli un po’ più
“acculturati” come “Quattro libri all’orto” per scambiare poesie, letture e pensieri in una cornice
bucolica..E ancora "Orto in cattedra” che si è tenuto negli scorsi giorni con una
lezione tenuta dai nostri amici appassionati presso l’Università degli studi di Bari. Nell’orto si producono e
raccolgono sorrisi! È un centro propulsore di benessere, un benessere che viene
fuori dal contatto vero con la terra!
Ma i nostri
“poeti contadini” sono anche dei veri guerriglieri! Non nascondono le loro incursioni di
guerriglia gardening, fanno tutto alla
luce del sole! Ciclicamente svolgono azioni volte a restituire il verde a
quelle zone della città che lo hanno perso. Individuano zone dimesse, fanno un
sopralluogo e si mettono all’opera lanciando le loro flower bomb (fatte di letame e semi vari) che ricadendo sulla
terra faranno nascere meravigliose piante!
Perciò.. Domenica prossima passate con i vostri bimbi da via
Caldarola e date un`occhiata dalle parti di San Marco: se vedete una tavolata,
sono gli amici `ortolani` che consumano e offrono volentieri i prodotti del
loro orto. Magari viene voglia anche a voi di rimboccarvi le maniche!
Per essere
sempre aggiornati sulle iniziative dei nostri volenterosi amici, visitate il blog:
Un’occasione per
capire di cosa stiamo parlando può essere proprio domani,
25 Aprile. L’orto festeggia il suo secondo compleanno! Affacciatevi armati di
zappe, semi e forchette, e festeggiamo insieme a loro con le nostre famiglie!!
NICOLETTA
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