Domani si festeggia San
Nicola. Inutile dire che qui a Bari è il santo per eccellenza, il patrono. Alzi
la mano chi tra noi baresi non ha fatto il tradizionale “giro della colonna”
nella Basilica o il classico giro in barca.. Ma forse molti non sanno che san
Nicola è venerato in tutto il mondo e soprattutto che l’immagine di questo
Santo è molto vicina proprio ai bambini. Ma cosa sappiamo davvero di questo
personaggio e di questa festa? In questa data si celebra la festa di
questo vescovo, poi diventato santo, che ha dato inizio al mito di Babbo
Natale!
Ebbene sì il mito di Babbo
Natale nasce proprio da San Nicola, Santa Klaus.
Babbo Natale, o almeno un
personaggio molto simile è realmente esistito; si tratta di San Nicola. Nato a
Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra, in Lycia,
nel IV secolo. Quando morì le sue spoglie, o le presunte tali, vennero deposte
a Myra fino al 1087. In quest' anno infatti vennero trafugate da un gruppo di
cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt' ora
conservate e di cui divenne il santo protettore. Negli anni che seguirono la
sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e
confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime
destinate alla prostituzione. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle
preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché
caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive,
attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di
monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda
notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò
la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo
proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e
gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad
asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie. Il suo
amore per i piccoli é ricordato anche da un miracolo: resuscitò tre bambini
durante le persecuzioni degli ariani.
In
altre versioni posteriori, forse modificate per poter essere raccontate ai
bambini a scopo educativo, Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti
calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre. In ogni caso
San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni",
compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre o addirittura
nella notte di natale. Il nome olandese del santo, Sinter Klass, venne
importato in America dagli immigrati come Santa Claus, la cui traduzione in
italiano è solitamente Babbo Natale. Oggi, però, Babbo Natale ha perso ogni
connotazione religiosa e grazie all'inventiva dei pubblicitari di una nota
bevanda, la Coca Cola, statunitense divenne il vecchietto vestito di rosso che
conosciamo.
Qui invece ho trovato una versione molto carina della
storia…da raccontare magari ai bimbi più grandi quando inizieranno a chiederci
”ma esiste davvero Babbo Natale?” Una storia che in qualche modo, con una
connotazione più religiosa ricollega Babbo Natale al nostro amato Santo.
http://digilander.libero.it/giardinodegliangeli2/Avvento/BabboNatale.html
http://digilander.libero.it/giardinodegliangeli2/Avvento/BabboNatale.html
Qui alcune tradizioni in Italia e nel mondo:
Come lo festeggiamo noi a casa? Ho
cercato un po’in giro e ho fatto un mix di tradizioni e questa è la più
acclamata a casa nostra!
Non so perché ma questo santo
riscuote in mia figlia particolare simpatia, sarà per via del suo asinello, ma
dacchè abbiamo introdotto questa celebrazione (ci piacciono proprio tanto tutte
queste festività e questi rituali), lei lo aspetta con grande trepidazione!
Oggi pomeriggio prepareremo insieme
il pane di San Nicola.
Ecco qui la
ricetta del pane speziato di San Nicola.
Il Pain d’épices
tradizionale veniva confezionato a partire da una pasta madre composta di
farina e di miele, senza l’aggiunta di lievito. Questa pasta veniva fatta
lievitare per tre-sei mesi. Esistono migliaia di ricette diverse per il Pain
d’épices. Questa è una, che potrete personalizzare scegliendo le vostre spezie
preferite:
250g di miele
250g di farina
½ bustina di
lievito
1 cucchiaio di
mix « 4 épices » (zenzero, cannella, anice, chiodi di garofano)
1 cucchiaio di
cacao amaro
½ bicchiere di
latte, di thé o di tisana speziata
Potrete
personalizzare la vostra ricetta aggiungendo ingredienti come noci, frutti
canditi, fiori di lavanda, gocce di cioccolato, noce moscata, vaniglia,
cardamomo, ecc.) Potrete, ovviamente, anche sostituire il mix « 4
épices » con una versione personalizzata contenente le vostre spezie
preferite. Impastate il miele e la farina. Aggiungete il lievito, le spezie,
gli altri eventuali ingredienti e il liquido da voi scelto. Lavorate fino ad
ottenere un impasto omogeneo. Lasciate riposare per mezz’ora in uno stampo per
cake. Infornate per un’ora a 140°.
Potrete anche
cuocere il vostro impasto in porzioni individuali dalle forme più disparate, o
disporne uno strato sottile (2-3 cm) su una teglia larga per poi ritagliarlo
con delle formine per biscotti. In questo caso,
utilizzate della carta da forno e riducete il tempo di cottura (che potrete
verificare con una forchetta).
Tratta da : http://www.lacasanellaprateria.com/
In
alternativa ecco le ricette di altri dolcetti tipici per questa festa:
Dall’Olanda
gli Speculaas o Saint Nicholas Cookies:
Dalla
Svizzera i Grättimaa:
Per
cena ci riscalderemo con questa buona minestra antica:
E poi viene la
parte preferita da Sara. Dopo cena leggiamo accoccolati sul divano il racconto
di san Nicola:
“Nel lontano
oriente viveva un uomo molto buono, il vescovo Nicola. Un giorno sentì dire che lontano
lontano, in occidente, c’era una grande città dove tutti gli uomini pativano la
fame, perfino i bambini piccoli. Chiamò allora tutti gli abitanti della città e
chiese loro di portargli i
migliori frutti dei loro orti e dei loro campi. Questi tornarono poco dopo con
grossi cesti pieni di mele e di noci, sacchi di grano dorato per fare la
farina, pane bianco e dolcetti al miele.
Il vescovo Nicola fece caricare tutto su una nave. Era una nave
imponente e maestosa, blu come il cielo, ed aveva una grande vela bianchissima
che splendeva sotto i raggi del sole.
Iniziarono il viaggio verso occidente, e il vento si mise subito ad
aiutarli, soffiando sempre nella direzione giusta. Ci impiegarono sette giorni
e sette notti, e quando giunsero alle porte della città stava calando la
sera. Per le strade non si vedeva
anima viva, ma qua e là brillava qualche lucetta alle finestre. Il vescovo
Nicola bussò ad una di esse. In
quella povera casetta viveva una mamma coi suoi cinque bambini. La donna,
sentendo bussare, disse ai figlioletti di andare ad aprire la porta, pensando
si trattasse di qualche poverello bisognoso di ospitalità. I bambini
obbedirono, ma non trovarono nessuno; anche la mamma venne a controllare, e poi
tornarono tutti insieme a casa. Vicino alla stufa a legna la mamma aveva messo
le scarpine dei suoi bimbi ad asciugare, perchè nel pomeriggio erano andati a
far legna nel bosco. Rientrando in
casa, sentirono tutti un delizioso profumino provenire proprio dalla stufa, si
avvicinarono e trovarono le loro scarpe traboccanti di noci, mele rosse,
mandarini, pane e dolcetti al miele. E lì vicino c’era anche un grande sacco
pieno di chicchi di grano. Tutti poterono finalmente mangiare, ed i bimbi
crebbero sani e vivaci. Così San Nicola ogni anno, nel giorno del suo
compleanno, si mette in viaggio per venire da noi. Monta sul asinello e cavalca
di stella in stella, e porta ogni anno i suoi doni per ricordare ai bambini che
presto sarà Natale”.
Tratto da
“Come sviluppare tutti i talenti dei bambini” AA.VV- Edizioni RED
Ed ecco che
comincia la preparazione in attesa dell’arrivo del Santo. Sara è sempre
eccitatissima, quasi non andrebbe a dormire!!!! Sistemiamo le pantofoline
davanti al camino. Siccome San Nicola deve camminare molto, indossa grossi
stivali, e come richiamo al suo
tanto camminare, è tradizione che al suo passaggio, la notte prima i bimbi
lascino le loro scarpe e ciabatte davanti al camino.
Allestiamo la
tavola per il santo. Ha fatto un lungo viaggio al freddo e sarà stanco e
affamato! Una bella tovaglia di Natale, una tazza fumante di tisana e il
nostro pan speziato. E non ci dimentichiamo mai delle carote per l’asinello..Accanto al cibo lasciamo anche una letterina per San Nicola, scritta sotto dettatura della bimba.
Il giorno dopo
sveglia all’alba e di corsa al camino per trovare le pantofoline piene di doni: biscotti
al miele, mandarini, monete di cioccolato e mandorle, e c’è anche una lettera
che san Nicola “in persona” ha scritto per rispondere a Sara…. E sulla tavola
non è rimasto più nulla, il pane sparito, la tazza vuota e in giro pezzi di
carota sgranocchiati dall’asinello (e questa è la parte che diverte di più Sara…).
E' davvero una bella tradizione per la nostra famiglia che ci riscalda e ci accompagna verso il Natale e poi ci piace anche l'idea di non far trovare alla bimba i soliti giocattoli..ma doni semplici per ritrovare un po' di quella frugalità di un tempo che oramai si è persa..
Qui trovate per i bimbi
più grandi una storia di san Nicola da stampare, leggere e colorare:
Qui un’idea carinissima
per realizzare san Nicola con i mestoli di legno..
E
qui altre creazioni in cartoncino!
Buon San Nicola!
NICOLETTA.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un commento!